17 novembre (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono segnate dall'inatteso calo dell'1,6% del Pil giapponese nel terzo trimestre, contro un consensus Reuters di +2,1%.
La flessione, che segue quella del 7,3% del secondo trimestre, rafforza le aspettative per un congelamento dell'aumento dell'Iva, previsto ad ottobre del prossimo anno, dopo che quello dello scorso aprile ha vistosamente raffreddato i consumi.
Intorno alle 8,30 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, scende dello 0,52%.
HONG KONG è scesa in territorio negativo, dopo un avvio fiammeggiante per il debutto del sistema 'Stock Connect', che consente agli investitori retail cinesi e stranieri di scambiare titoli tra le borse di Hong Kong e Shanghai. Il volume degli scambi 'northbound' - gli investitori con conto ad Hong Kong che comprano azioni di Shanghai - è stato molto maggiore di quello nella direzione opposta, tanto che a metà giornata era già stato raggiunto il tetto di acquisti possibili, prefissato dalle autorità. Prada perde lo 0,82%.
SHANGHAI ha chiuso in leggera flessione in una seduta dove le prese di profitto sono state in buona parte compensate dagli acquisti degli investitori esteri compiuto attraverso il 'trading link' che ha debuttato oggi.
SINGAPORE è in flessione, dopo che le ultime due sedute di guadagni l'avevano portata a sfiorare i massimi da due mesi. Le vendite hanno colpito soprattutto il comparto bancario che aveva fatto molto bene la settimana scorsa. DBS Group Holdings perde oltre l'1,7% e Oversea-Chinese Banking Corp lascia lo 0,2% dopo che venerdì aveva quasi toccato i massimi da un anno.
SYDNEY ha chiuso ai minimi da tre settimane e mezzo. Gli investitori hanno optato per le prese di profitto, soprattutto nel comparto finanziario, con un occhio ai dati macro negativi provenienti dal Giappone.