(Reuters) - Le borse asiatiche oggi sono in calo, con la discesa dei prezzi del greggio che si aggiunge ai timori per la crescita globale, mentre il dollaro prende respiro nei confronti dello yen e dell'euro.
I prezzi del greggio hanno perso il 5% nella notte, sui dati che hanno messo in luce la debolezza della domanda Usa e dopo che l'Arabia Saudita ha ribadito di non voler tagliare la produzione.
A limitare l'appetito per il rischio anche la situazione politica in Grecia.
Alle 8,10 circa ora italiana l'indice MSCI delle principali piazze asiatiche, che non comprende Tokyo, è in calo dello 0,76%. L'indice giapponese Nikkei ha chiuso in ribasso dello 0,9%.
SHANGHAI ha chiuso negativa sui timori di liquidità nel mercato, dopo l'approvazione di una nutrita serie di nuove quotazioni.
In territorio negativo anche HONG KONG, dove i titoli con la performance peggiore sono quelli delle società petrolifere. Prada perde l'1,2% circa.
Per SEUL quella odierna è stata la giornata peggiore da nove mesi, conclusa in calo dell'1,5%. A pesare i segni di rallentamento dell'economia cinese e la situazione greca.
Chiusura in calo anche per TAIWAN, con TSMC, maggior contrattista di chip al mondo, a -1,1% dopo il dato delle vendite di novembre, diminuite rispetto al mese prima.
Scende SINGAPORE, con i gruppi Keppel e Sembcorp Industries che ritracciano dalla seduta precedente, perdendo entrambe l'1,4% circa.
Non fa eccezione MUMBAI, su cui pesa anche la vendita da parte degli investitori stranieri di derivati indiani del valore di 19,15 mliardi di rupie. Gli indici hanno toccato i livelli più bassi dallo scorso 31 ottobre. A guidare il calo le blue chip: Infosys perde quasi il 2% e ICICI Bank l'1,6% circa.
Chiusura negativa per SYDNEY anche se i dati domestici sul lavoro, migliori delle attese, hanno aiutato a recuperare buona parte delle perdite registrate nella prima parte della seduta.