(Reuters) - Le borse asiatiche sono per lo più in calo oggi, dopo che dati deboli hanno messo in luce la lentezza della crescita nelle economie chiave della regione, offuscando gli incoraggianti numeri sul lavoro Usa diffusi venerdì.
I dati pubblicati oggi mostrano intanto che il saldo della bilancia commerciale in Cina a novembre è stato molto più debole del previsto, e che il Pil giapponese nel terzo trimestre è sceso ancor più della stima iniziale.
Alle 8,40 circa ora italiana l'indice MSCI delle principali piazze asiatiche, che non comprende Tokyo, è in calo dello 0,32%. L'indice giapponese Nikkei ha chiuso in aumento dello 0,1%, il livello massimo da sette anni e mezzo, con l'impatto positivo di uno yen debole che ha controbilanciato la revisione al ribasso del Pil.
A SHANGHAI l'indice Shanghai Composite ha chiuso in rialzo del 2,8%, superando la soglia psicologica di 3.000 punti per la prima volta dall'aprile 2011, guidata dall'andamento dei titoli nei settori brokerage e militare.
I mercati cinesi sono stati protagonisti di un importante rally nelle ultime settimane, con una serie di record legati al fatto che gli investitori ritengono che il governo debba adottare più decise misure di stimolo. Gli investitori retail si sono mossi al di fuori dei titoli immobiliari e altri asset class per la prima volta da anni.
Tra i titoli più contrattati a Shanghai, Bank of China a -0,54%, Agricultural Bank of China che guadagna l'1,51%, e Minsheng Bank a +1,76%; a Shenzhen, BOE Technology sale del 6,71%, TCL Corp del 5,71% e Zoomlion Heavy Industry del 10% circa.
Positiva anche HONG KONG, con l'indice Hang Seng che guadagna circa lo 0,24%. Prada perde oltre il 7,7% dopo avere riportato venerdì un calo del 44% nei profitti per il terzo trimestre, con risultati sotto le attese e nessun miglioramento in vista nel breve termine.
SEUL e TAIWAN hanno chiuso in calo, e anche SINGAPORE è in territorio negativo sul calo dei prezzi del greggio.
Piatta MUMBAI, con il titolo Infosys che perde oltre il 4,6% dopo la diffusione della notizia che alcuni dei fondatori della società starebbero vendendo azioni per 1,1 miliardi di dollari.
SYDNEY ha chiuso a +0,7%, il massimo da una settimana, con l'ottima performance di Qantas, balzata del 13,8% - il livello più alto dal febbraio 2011 - sulla scia di una ripresa più rapida delle attese dopo la perdita record dello scorso anno.