Investing.com – Le borse asiatiche sono in salita questo martedì e si avviano verso una conclusione positiva del mese di novembre; intanto, gli operatori attendono una serie di dati economici chiave dagli Stati Uniti e dalla Cina previsti per la fine della settimana.
L’australiano ASX 200 è stato tra i migliori performer della giornata, con un rialzo dello 0,6% grazie alla forza dei titoli immobiliari e minerari. L’estrattore minerario di terre rare Lynas Rare Earths Ltd (ASX:LYC) è salito di oltre l’1% dopo che la Cina ha dichiarato di voler frenare le esportazioni di questa materia prima a partire da questa settimana, limitando le forniture globali.
Un calo inaspettato delle vendite al dettaglio in Australia ha inoltre alimentato le speranze di un’inflazione in via di attenuazione, che potrebbe invitare la Reserve Bank ad assumere una posizione meno aggressiva. Il governatore Michele Bullock ha dichiarato che l’inflazione australiana sta seguendo in larga misura le tendenze d’oltreoceano e che la banca deve essere più cauta nell’aumentare i tassi per ridurre le pressioni sui prezzi.
Il KOSPI della Corea del Sud è salito dello 0,7% anche se i dati hanno mostrato un ulteriore deterioramento della fiducia dei consumatori a novembre. Ma il sentiment è rimasto ben al di sopra dei minimi del 2023, nonostante il recente miglioramento dell’economia sudcoreana.
I future per l’indice indiano Nifty 50 hanno indicato un’apertura positiva dopo un lungo fine settimana, mentre l’indice Philippine shares ha guidato i guadagni nel sud-est asiatico con un aumento dello 0,5%.
L’indice giapponese Nikkei 225 è sceso dello 0,2%, in quanto il rally ai massimi di 33 anni si è fermato in attesa di ulteriori indicazioni economiche. La produzione industriale giapponese e le vendite al dettaglio sono in programma nel corso della settimana.
A Wall Street gli indici hanno chiuso in leggero ribasso lunedì, in attesa di ulteriori indicazioni economiche per questa settimana. L’indice dei prezzi PCE, l’indicatore dell’inflazione preferito dalla Federal Reserve è previsto per giovedì, insieme all’indice dei responsabili degli acquisti per novembre. Questa settimana è prevista anche la revisione della lettura del PIL del terzo trimestre.
I mercati sono rimasti in gran parte a guardare se ci fossero altri segnali di raffreddamento della crescita economica statunitense, tra le crescenti aspettative che la Fed abbia finito di aumentare i tassi di interesse. Questa idea ha portato la maggior parte delle borse asiatiche a registrare una forte performance nel mese di novembre, anche se le azioni cinesi sono rimaste indietro rispetto alle altre.
Azioni cinesi in ritardo, PMI in vista
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono rimasti fermi martedì, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,3%. Le perdite sono state guidate dall’indebolimento dei titoli immobiliari, in quanto gli investitori sono diventati più impazienti di ottenere un maggiore sostegno da parte del governo al settore.
I dati PMI di novembre, attesi per giovedì, dovrebbero offrire ulteriori indicazioni sull’attività economica della maggiore economia asiatica, dopo un ottobre ampiamente deludente. I dati di lunedì hanno anche mostrato un persistente, seppur lento, calo dei profitti industriali in Cina.
Le preoccupazioni per un rallentamento dell’economia cinese, unite all’impazienza per ulteriori stimoli da parte di Pechino, hanno fatto sì che gli indici azionari cinesi rimanessero largamente indietro rispetto ai loro omologhi asiatici per tutto il mese di novembre. Il CSI 300 è sceso dell’1,6% nel mese - il quarto mese consecutivo in rosso - mentre l’SSEC è salito marginalmente.
Al contrario, il Nikkei e il KOSPI sono saliti tra l’8% e l’11% nel corso del mese. L’ASX 200 ha guadagnato quasi il 4% a novembre, così come il Nifty.