Investing.com - Apertura mista delle principali piazze europee questo mercoledì, dopo una raffica di dati europei.
Negli scambi di mezzogiorno in Europa, l’indice di riferimento Euro Stoxx 50 sale dello 0,17%, il francese CAC 40 è in salita dello 0,19% ed il tedesco DAX 30 segna un calo dello 0,22%. La zona euro ha registrato una crescita vicina al massimo di sei anni a marzo, grazie alla crescita di Germina e Francia, secondo i dati ISH Markit rilasciati oggi.
L’indice composito dei direttori acquisiti della zona euro (PMI) per marzo è salito a 56,4 a marzo, il massimo di 71 mesi, nonostante sia una lettura inferiore del 57,6 inizialmente indicato.
Il gruppo di ricerche ha evidenziato che la “zona euro ha registrato una crescita vicina al massimo di sei anni a marzo, chiudendo il miglior trimestre della zona euro dal secondo trimestre 2011”.
Nel Regno Unito l’indice dei direttori acquisti (PMI) sul settore dei servizi è salito per l’ottavo mese consecutivo, nonstante IHS Markit abbia evidenziato che l’economia britannica si avvia a segnare una crescita trimestrale dello 0,4%, in calo rispetto alla crescita dello 0,7% registrata nell’ultimo trimestre del 2016.
Il prezzo del greggio è al massimo di 4 settimane negli scambi europei di questo mercoledì dopo i dati che hanno mostrato un calo maggiore del previsto delle scorte USA.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono scese di 1,83 milioni di barili nella settimana terminata il 31 marzo, contro il previsto calo di solo 500.000 barili.
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte oggi alle 10:30 ET (14:30 GMT). Se il calo sarà confermato, si tratterà del primo calo dopo due aumenti consecutivi. Positivi i titoli energetici, con il colosso francese del petrolio e del gas Total SA (PA:TOTF) su dell’1,38%, l’italiana ENI (MI:ENI) in salita dello 0,59% mentre la norvegese Statoil (OL:STL) sale dell’1,15%.
Anche i titoli finanziari sono in salita, con le francesi BNP Paribas (PA:BNPP) e Societe Generale (PA:SOGN) in salita dello 0,63% e dello 0,70% mentre in Germania Commerzbank (DE:CBKG) e Deutsche Bank (DE:DBKGn) scendono rispettivamente dell’1,68% e dello 0,38%.
Tra le banche periferiche, in Italia Intesa Sanpaolo (MI:ISP) sale dello 0,48% e Unicredit (MI:CRDI) segna +1,36%, mentre in Spagna Banco Santander (MC:SAN) e BBVA (MC:BBVA) salgono rispettivamente dell’1,32% e dell’1,11%.
A Londra, il FTSE 100 legato alle materie prime sale dello 0,23%, grazie all’aumento dei prezzi del rame .
Glencore (LON:GLEN) sale dello 0,97% ed Anglo American (LON:AAL) sale dell’1,45%, mentre BHP Billiton (LON:BLT) sale del 2,35% e Rio Tinto (LON:RIO) segna +1,32%.
In salita i titoli energetici, con BP (LON:BP) su dell’1,27% e la rivale Royal Dutch Shell (LON:RDSa) che sale dell’1,36%.
Misti i titoli finanziari britannici, HSBC Holdings (LON:HSBA) sale dello 0,52%, Royal Bank of Scotland (LON:RBS) segna +0,25% e Lloyds Banking (LON:LLOY) sale dello 0,30%. In calo Barclays (LON:BARC) che cede lo 0,55%.
Negli Stati Uniti, i future puntano ad un’apertura invariata. I future Dow Jones Industrial Average salgono dello 0,04%, i future S&P 500 sono in calo dello 0,02%, mentre i future Nasdaq 100 segnano +0,03%.