Investing.com - Le Borse europee estendono i ribassi delle sedute precedenti dopo il "reality check" arrivato giovedì, quando molte banche centrali hanno aumentato i tassi d'interesse, alcune oltre le attese, dimostrando come l'inflazione sia un problema globale che ancora dev'essere risolto.
Il FTSE MIB e il DAX perdono l'1% mentre CAC 40 e FTSE 100 segnano il -0,7%.
Indici contrastati a Wall Street, con S&P 500 e NASDAQ in rialzo dello 0,4% e 1%, mentre il Dow Jones ha chiuso in rosso frazionale. Diversa narrativa in Asia, dove l'Hang Seng ha perso l'1,8%, seguito dai ribassi del Nikkei.
Giovedì, la Bank of England ha aumentato il tasso di riferimento di 50 punti base al 5% oltre le previsioni dopo che un'inflazione ferma ad un tasso annuale fisso all'8,7%.
Ma la BoE non è stata l'unica ad aumentare i costi di prestito. Anche le banche di Norvegia e Svizzera hanno deciso di alzare i tassi contro le attese, dando gli investitori un bagno di reità dopo lo stop della Fed la settimana scorsa che aveva dato qualche speranza di una fine del ciclo di inasprimento delle autorità monetarie.
In tutto questo si sono aggiunte la parole di Jerome Powell nella doppia testimonianza al Congresso Usa, affermando che c'è ancora molta strada da fare per combattere l'inflazione facendo intendere che ci saranno altri due rialzi dei fed funds, ora al livello di 5-5,25%.
"Ci chiediamo che cosa abbia spinto la FED dal wait and see di giugno a ritenere sempre più possibili ulteriori due nuovi aumenti", scrive su Investing.com Antonio Tognoli, analista di CFO SIM.
"La linea di fondo che ci sentiamo di sposare in questo momento rimane l'incertezza. I mercati desiderano un pivot dalla FED, ma è ovvio che il desiderio non è una strategia. Vero è che se vediamo il bicchiere mezzo pieno occorre considerare che se le decisioni di politica monetaria sono guidate dai dati, non è detto che questi siano sempre peggiori rispetto alle attese. E’ appunto l’incertezza", ha affermato l'esperto.
Tra le altre asset class, EUR/USD in forte calo sotto 1,09 dopo le indagini PMI sotto le attese di Germania e Francia, mentre Brent e greggio Wti genano forti cali pari al 2%.
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