(Reuters) - I mercati azionari globali hanno perso quasi 1.000 miliardi di dollari da quando il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato che se la Corea del Nord continuerà con l'escalation della minaccia nucleare la risposta americana sarà "fuoco e furia, come il mondo non ha mai visto".
Le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord hanno infatti messo sotto pressione gli indici azionari con quello americano S&P 500 (SPX) e l'europeo Stoxx 600 (STOXX) che si avviano a chiudere la peggiore settimana da novembre. Non sono esenti dal 'sell-off' anche le borse asiatiche che stamani hanno esteso le perdite. [nL5N1KW1LH]
Ieri l'S&P 500 è ha lasciato sul terreno l'1,4% registrando il maggiore ribasso di seduta in quasi tre mesi.
I venti di guerra hanno spostato il mercato in modalità 'risk-off' e spinto gli investitori verso asset rifugio come lo Yen, franco svizzero e oro le cui quotazioni hanno raggiunto i massimi da nove settimane.
Anche la volatità sia in Usa che in Europa (VIX) (V2TX) è in deciso aumento. Negli Usa l'indice di volatilità CBOE scambia 16,75, il livello più alto dal 9 novembre.
"I mercati, e soprattutto il mondo, desiderano un po' di fortuna al momento e una soluzione pacifica al battibecco nordcoreano", dice Jim Reid, strategist di Deutsche Bank.
E se le parole su "fuoco e furia" non bastassero, Trump ha surriscaldato ulteriormente i toni ieri dicendo di non essere stato abbastanza duro con la Corea del Nord.
"Con i commenti di ieri del presidente Trump, che indicano come gli Usa siano fermi sulle proprie posizioni, la palla è stata rigettata verso la Corea del Nord", dice Morgan Stanley (NYSE:MS).