Di Peter Nurse
Investing.com – Andamento in rosso per i mercati europei questo martedì, con gli investitori stanno assimilando il fallimento dei dialoghi per un cessate-il-fuoco in Ucraina, oltre ai dati cinesi positivi sull’attività industriale.
Al momento, il DAX tedesco perde il 2,3%, il CAC 40 cede il 2,5%, il Mib perde il 2% mentre il FTSE 100 britannico cala del -1%.
Durante il fine settimana le potenze occidentali hanno applicato sanzioni più severe alla Russia, escludendo alcune banche russe dal sistema SWIFT, provvedimento che blocca la capacità di Mosca di utilizzare 630 miliardi di dollari in riserve di valute estere.
Le speranze per i dialoghi tra Russia e Ucraina a confine con la Bielorussia si sono spente dopo il mancato accordo; le truppe russe continuano a dirigersi verso la capitale dell’Ucraina, Kiev, che resiste fieramente.
Cambiando argomento, le borse UE hanno avuto una spinta dall’Asia, dove i dati sia ufficiali che privati mostrano un miglioramento della seconda economia mondiale nonostante la pressione dei costi.
Bayer (DE:BAYGN) sale del 2,9% dopo che il colosso chimico tedesco ha mostrato una crescita dei profitti grazie alla domanda di semi e pesticidi.
Shell (LON:RDSa) scende dello 0,6%, dopo il selloff del 5%, dopo che il colosso energetico ha annunciato l’intenzione di uscire dalle joint venture con la russa Gazprom (MCX:GAZP) per via del conflitto con l’Ucraina.
Sul fronte dei dati economici, gli investitori attenderanno i dati sull’attività manifatturiera di febbraio. Ildato spagnolo si attesta a 56,9, contro il 56,2 di gennaio.
I prezzi del petrolio sono schizzati nei timori che le ulteriori sanzioni possano bloccare le forniture di petrolio dalla Russia, il secondo produttore e fornitore di gas naturale in Europa.
Molte grandi compagnie petrolifere hanno annunciato l’intenzione di uscire dalle joint venture con la Russia.
Il contratto WTI è in salita del 2,6% a 98,23 dollari al barile, dopo il rialzo di oltre il 4% della seduta precedente, mentre il Brent sale del 3% a 100,88 dollari, sotto il massimo di sette anni di 105,79 dollari.
I future dell’oro sono in salita dello 0,8% a 1.915,55 dollari l’oncia.