di Lisa Jucca
MILANO (Reuters Breakingviews) - Intesa Sanpaolo (MI:ISP), la più grande banca italiana per valore di mercato, ha aperto le danze dell'M&A nazionale lanciando un'imboscata alla rivale minore Ubi Banca (MI:UBI).
L'offerta non sollecitata carta contro carta del Ceo Carlo Messina per il competitor da 4 miliardi di euro potrebbe sembrare poco educata, ma i numeri parlano chiaro: con promesse di tagli di costi che valgono varie volte il premio. L'audace mossa chiamerà all'azione altre rivali italiane.
L'offerta a sorpresa di Messina, giunta nella notte, ha probabilmente colto alla sprovvista il Ceo di Ubi Victor Massiah, che aveva presentato il suo business plan poche ore prima. Tuttavia ha molto da offrire agli azionisti di Ubi. Accettando l'offerta di 17 azioni Intesa per ogni 10 azioni della loro banca, gli azionisti Ubi incasserebbero un premio del 28% sul prezzo di chiusura di venerdì scorso e ricchi dividendi.
Il numero uno di Intesa offre anche risparmi annui sui costi per 510 milioni di euro. Una volta tassati al 25% e capitalizzati, valgono circa 3,8 miliardi di euro, quanto la stessa capitalizzazione di mercato di Ubi. Messina sta inoltre usando un'esperta manovra contabile: vuole utilizzare i guadagni derivanti dalla differenza tra il prezzo che sta offrendo per Ubi e il tangible book value per assorbire 800 milioni di euro di oneri di integrazione e 1,2 miliardi di euro di accantonamenti per ripulire il bilancio.
L'accordo ha anche senso per Intesa, che capitalizza circa 45 miliardi di euro. I tassi di interesse risicati e la crescita stagnante in Italia ne stanno schiacciando i margini di interesse. Accaparrandosi Ubi, la banca può risparmiare eliminando le sovrapposizioni e spingere un numero maggiore di prodotti che generano commissioni attraverso una rete più estesa. Per ovviare a qualsiasi problema con l'antitrust, Intesa ha trovato un accordo preliminare per trasferire gli sportelli in eccesso a Bper Banca (MI:EMII) e vendere alcune attività assicurative a Unipol (MI:UNPI). Probabilmente, Intesa ha già richiesto in maniera informale il beneplacito delle autorità europee.
Se sostenuta dagli azionisti di Ubi, l'offerta eliminerà dai giochi una delle prede bancarie italiane più interessanti. E Intesa sarà troppo impegnata con questo deal per essere coinvolta in una possibile acquisizione di Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS). Non potendo crescere ulteriormente in patria, il prossimo passo potrebbe essere un'operazione transnazionale. Rivali come UniCredit (MI:CRDI) e Banco Bpm (MI:BAMI) saranno spinti ad abbracciare più rapidamente il consolidamento. Con Intesa che cresce, rimanere fermi rende vulnerabili.