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Carige, nazionalizzazione non necessaria, clienti sono tranquilli

Pubblicato 09.01.2019, 19:31
Aggiornato 09.01.2019, 19:35
© Reuters.  Carige, nazionalizzazione non necessaria, clienti sono tranquilli
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di Andrea Mandala e Valentina Za

GENOVA (Reuters) - La nazionalizzazione di Banca Carige (MI:CRGI) non è un'ipotesi sul tavolo nè necessaria e l'istituto ligure registra una situazione di "tranquillità" da parte della clientela alla luce del provvedimento del governo a sostegno della banca.

E' quanto hanno ribadito i commissari in una conferenza stampa a Genova, mentre infuria la polemica politica sull'intervento del governo, con un decreto approvato lunedì sera, che include anche la possibilità di una ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale, ipotesi fin da subito considerata dalla banca come residuale.

"Non è sul tavolo e non è necessaria", ha sottolineato il commissario Pietro Modiano in merito all'ipotesi nazionalizzazione.

Sollecitato dai giornalisti sul tema, l'ex presidente della banca ha spiegato che non bisogna "assimilare i nostri problemi con i salvataggi miliardari", e che pertanto Carige "non c'entra nulla con Mps (MI:BMPS) per motivi di ordine di grandezza".

Per mettere in sicurezza Carige sarebbero sufficienti i 320 milioni di euro che il Fondo Interbancario, attraverso lo Schema Volontario, ha stanziato sottoscrivendo il bond subordinato necessario per rientrare nei parametri patrimoniali, destinato ad essere assorbito dall'aumento di capitale da 400 milioni.

La bocciatura dell'operazione ha poi creato una situazione di "incertezza", determinando una "fase di transizione" che l'istituto conta di attraversare nel migliore dei modi grazie alle misure approvate, ha spiegato.

Il decreto del governo prevede che fino a fine giugno il Tesoro garantisca fino a 3 miliardi di nuove obbligazioni. L'esecutivo ha predisposto anche un fondo da 1,3 miliardi di cui un miliardo destinato alla eventuale sottoscrizione di azioni Carige e 300 milioni per le garanzie concesse dallo Stato sulle passività di nuova emissione e sull'erogazione di liquidità di emergenza.

L'altro commissario Fabio Innocenzi non ha voluto commentare sulla situazione di liquidità della banca e se l'istituto avesse già chiesto finanziamenti straordinari alla Banca d'Italia, sottolineando tuttavia che "c'è una situazione assolutamente tranquilla sulla nostra clientela", anche da parte dei grandi clienti.

Stamani Claudio Borghi, presidente leghista della Commissione bilancio Camera, in un'intervista a La Repubblica ha detto che senza intervento del governo si rischiava l'aggravarsi della corsa agli sportelli già iniziata. [nL8N1Z90TT]

L'ex AD ha sottolineato i prossimi passi che la banca dovrà compiere per farsi trovare pronta per una possibile operazione di aggregazione.

Sul fronte del capitale, proseguiranno i colloqui con lo Schema Volontario del Fitd per rinegoziare le condizioni del bond convertibile con una discussione a tutto tondo che potrà includere anche la conversione del prestito in capitale primario.

La banca punterà poi in tempi brevi ad accelerae il processo di derisking con l'obiettivo di far scendere l'Npe ratio sotto il 10% dall'attuale livello del 20% circa. Per far questo il quantitativo minimo di deteriorati da cedere è di 1,5 miliardi, ha spiegato Innocenzi.

((Redazione Milano, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02 66129436, Reuters messaging: andrea.mandala.thomsonreuters.com@reuters.net)). Per una panoramica su mercati e notizie in lingua italiana con quotazioni, grafici e dati, gli abbonati Eikon possono digitare nel Search Box di Eikon la parola “Pagina Italia” o “Panorama Italia”.

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