Di Mauro Speranza
Investing.com - Forti vendite sulle banche tedesche coinvolte nella mega operazione fusione. Deutsche Bank (DE:DBKGn), infatti, sta cedendo intorno al 4%, mentre Commerzbank (DE:CBKG) scivola del 2%.
Il Financial Times scrive che Deutsche Bank potrebbe realizzare un aumento di capitale tra i 3 e i 10 miliardi di euro, per affrontare la fusione con Commerzbank, operazione al centro dell’interesse dei mercati già da diversi mesi.
Interrogata sulla questione dallo stesso periodico britannico, la banca tedesca non ha smentito l’ipotesi. "E’ davvero troppo presto, in questo momento del processo di due diligence, fare una valutazione credibile sulla necessità o meno di ulteriore capitale", hanno risposto per e-mail da Deutsche Bank.
Nel frattempo, da Deutsche Bank hanno comunicato che il 26 aprile saranno comunicati i primi dettagli sulla fusione, nel corso della pubblicazione dei risultati trimestrali.
A rivelarlo è stato il presidente del consiglio di sorveglianza, Paul Achleitner, il quale ha specificato che quel giorno saranno resi noti gli aggiornamenti sui colloqui esplorativi avviati sull’integrazione tra i due istituti tedeschi.
Achleitner ha spiegano che sarà compito dei consigli di gestione, con l’assistenza dei consigli di sorveglianza, decidere se procedere o meno alla fusione.
Nei giorni scorsi si sono susseguite indiscrezioni circa alcune pressioni governative, soprattutto da parte del Ministro delle Finanze, Olaf Scholz, col fine di portare a termine il processo. Interrogato sulla questione, Achleitner ha negato che ci sia stata alcuna forma di pressione sui vertici dell’istituto “in alcun modo o forma”.
Oggi nei mercati europei
Il settore bancario europeo torna a scendere dopo il rally arrivato nella giornata di ieri dopo le parole di Mario Draghi. Ad attirare le vendite sono state le dichiarazioni del capo economista della Banca centrale europea, Peter Praet, il quale è tornato indietro rispetto alle ipotesi di sostegno alle banche.
Praet, infatti, ha detto che lo scaglionamento dei costi sui tassi sui depositi per le banche necessitano di alcune “condizioni di politica monetaria”.
Il parziale passo indietro ha spinto l’indice europeo STOXX Banks EUR Price e l’italiano il FTSE Italia All Share Banks a cedere oltre l’1%.
Oltre alle già citate banche tedesche, si evidenziano Unicredit (MI:CRDI), Bankia (MC:BKIA), Credit Agricole (PA:CAGR), Banco Bpm (MI:BAMI), Sabadell (MC:SABE), BBVA (MC:BBVA), Ubi Banca (MI:UBI), Societe Generale (PA:SOGN), Bper Banca (MI:EMII), Santander (MC:SAN), e Caixabank (MC:CABK) che scendono oltre l’1%.