(Reuters) - Il dollaro cede terreno rispetto all'euro pur restando sui massimi degli ultimi due anni, dopo che la prima delle due letture sull'inflazione di questa settimana, l'indice dei prezzi alla produzione, ha fornito poche garanzie che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse a breve.
Gli investitori monitorano attentamente i dati macro per comprendere se l'approccio della della Fed sui tassi sarà imrpontato alla cautela, in attesa del dato di domani sui prezzi al consumo.
L'attenzione del mercato è tornata a concentrarsi sulla possibilità che i dazi Usa vengano aumentati gradualmente, dopo che alcuni media hanno suggerito che gli Stati Uniti potrebbero adottare un approccio più pacato.
L'indice del dollaro cede lo 0,54% a 109,36, al di sotto del massimo di 26 mesi di 110,17 toccato ieri. Nell'ottobre 2022 aveva raggiunto 114,78, il massimo dal 2002.
Intanto, l'euro sale dello 0,4% a 1,0285 dollari. Ieri ha toccato i 1,0177 dollari, il minimo dal novembre 2022.
La sterlina, in calo dello 0,1% a 1,2187 dollari rispetto al dollaro, tocca un minimo di due mesi e mezzo rispetto all'euro sui timori per le difficoltà di bilancio in Gran Bretagna.
Il dollaro sale dello 0,3% rispetto allo yen a 158, con gli operatori che si preparano alla riunione politica della Banca del Giappone della prossima settimana, con i mercati che scommettono su una chance del 57% di un rialzo dei tassi.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sara Rossi)