LONDRA (Reuters) - Il dollaro si avvia ad archiviare una nuova settimana consecutiva di rialzo, miglore performance degli ultimi nove anni, sostenuto da una serie di dati economici statunitensi che rimettono in discussione la fine dell'aggressivo ciclo di rialzo dei tassi da parte di Federal Reserve.
Intorno alle 13,55, l'indice del dollaro è piatto a 105,06, ma non lontano dal massimo da sei mesi segnato ieri a 105,15.
L'indice si avvia ad estendere i guadagni per l'ottava settimana consecutiva, e finora è in rialzo dello 0,7%.
Per l'euro/dollaro si profila intanto l'ottava settimana ininterrotta di flessione: la moneta unica si aggira intorno alla parità a 1,0698 dollari, dopo aver toccato ieri un minimo da tre mesi a 1,0686.
I dati pubblicati questa settimana hanno mostrato che il settore dei servizi Usa ha inaspettatamente accelerato il ritmo di espansione nel mese di agosto e che la scorsa settimana le richieste di sussidi di disoccupazione hanno toccato il minimo da febbraio, mentre nella zona euro la produzione industriale tedesca è scesa leggermente più del previsto nel mese di luglio.
Nei confronti del dollaro la sterlina si risolleva dal minimo da tre mesi di ieri ma resta in calo su base settimanale di oltre 0,8%.
Lo yuan onshore scambia a 7,3381 per dollaro, minimo da dicembre 2007, mentre l'equivalente offshore scivola al record negativo da 10 mesi a 7,3535 per dollaro.
La valuta cinese si è costantemente deprezzata da febbraio, poiché la vacillante ripresa economica post-pandemia e l'aumento del divario di rendimento con altre economie, in particolare con gli Stati Uniti, pesano sui flussi di capitale e sul commercio.
Attenzione anche alle difficoltà dello yen, che si stabilizza a 147,46 per dollaro, ma poco lontano intorno alla soglia chiave di 145, livello che l'anno scorso ha spinto le autorità giapponesi a intervenire sul mercato dei cambi.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Alessia Pé)