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Italia vede "miracolo" contro crisi energetica con rigassificatore Piombino

Pubblicato 20.10.2022, 18:03
© Reuters. Il punto di installazione di un'unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione di fronte alla città portuale di Piombino, in Italia, REUTERS/Jennifer Lorenzini
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di Francesca Landini e Giulio Piovaccari

PIOMBINO, ITALIA (Reuters) - L'Italia invoca l'emergenza energetica, conseguente ai tagli delle forniture russe, per far approvare in pochi mesi il progetto del nuovo rigassificatore di Piombino, un iter che normalmente richiederebbe anni a causa delle resistenze locali e della burocrazia.

Il via libera preliminare al progetto, da 5 miliardi di metri cubi (bcm) di gas l'anno, nel porto di Piombino in Toscana, potrebbe arrivare già domani, secondo quanto riferito a Reuters da fonti vicine alla questione.

Un progetto di tale portata aiuterà l'Italia a scongiurare una potenziale crisi di approvvigionamento nell'inverno 2023-24, ma rischia di tenere il paese ancorato al gas, rallentando la transizione verso le rinnovabili.

Nel suo piano per la sostituzione delle forniture di gas russo, ridotte dopo l'invasione dell'Ucraina, il governo uscente di Mario Draghi ha dato mandato a Snam (BIT:SRG) di investire circa 400 milioni di dollari per acquistare e adattare un'unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) e renderla operativa entro la fine di marzo.

Il nuovo governo di destra, che dovrebbe essere guidato da Giorgia Meloni, potrebbe prestare giuramento già la prossima settimana e finora non sono stati registrati segnali di un cambio di linea da parte di Roma sul progetto di Piombino, che trova peraltro il convinto sostegno di Confindustria.

"La nostra tabella di marcia è talmente compressa che ogni giorno in più di iter autorizzativo significa un giorno in meno di gas nella nostra rete", ha detto a Reuters Elio Ruggeri, responsabile del business gas naturale liquefatto (Gnl) di Snam.

La FSRU è una nave che riceve il Gnl e lo riconverte in gas. Queste navi sono diventate lo standard di settore per i fabbisogni fino a 10 bcm, in quanto più veloci da installare e facilmente spostabili, spiega Ruggeri.

I terminali Gnl a terra, oggi normalmente utilizzati per fabbisogni maggiori, richiedono almeno tre anni per essere costruiti e la corsa dell'Europa a sostituire il gas russo con forniture alternative, tra cui il Gnl, ha messo in luce una grave carenza di impianti.

DEFICIT

L'amministratore delegato del gruppo energetico Eni (BIT:ENI) Claudio Descalzi ha avvertito che, senza un nuovo terminale Gnl, l'Italia potrebbe trovarsi ad affrontare una carenza di gas di 5-6 bcm, quasi l'8% del suo consumo annuale, nell'inverno 2023-24.

Il nuovo terminale contribuirà a riempire gli stoccaggi del paese, che risulteranno quasi svuotati alla fine di questo inverno, e a rafforzare la sicurezza energetica dell'Italia, ha affermato Descalzi.

Il think tank ECCO riconosce che il nuovo terminale di Piombino rappresenta una soluzione immediata, che si rivelerà sicuramente utile nel prossimo inverno a due; ma lo definisce un investimento "folle", che legherà l'Italia a una fonte energetica "vecchia".

"È alla fine la scelta più costosa, che aumenta il peso del debito per le nuove generazioni", ha detto Michele Governatori di ECCO.

Governatori spiega che, piuttosto che spendere in infrastrutture che rischiano di diventare rapidamente obsolete a fronte della transizione in corso in Europa verso le energie pulite, il governo avrebbe potuto spingere sulle rinnovabili e su comportamenti di consumo più virtuosi, magari introducendo incentivi per utilizzare meno energia.

Con una scarsa produzione interna di gas e il no al nucleare, l'Italia dipende in larga misura dalle importazioni di gas per coprire il proprio fabbisogno energetico. L'anno scorso, prima della guerra in Ucraina, il gas russo copriva il 38% del consumo nazionale.

Il governo si è mosso rapidamente per assicurarsi forniture alternative, ma con le importazioni da Azerbaigian e Algeria già vicine alla massima capacità disponibile, nuovo Gnl sarà indispensabile per sostituire completamente il gas russo.

L'Italia ha sfruttato i suoi rapporti di lunga data con l'Africa e, grazie agli sforzi di Eni, si aspetta importazioni aggiuntive di Gnl per oltre 8 bcm entro il prossimo inverno, secondo quanto riportato da due fonti.

Le forniture, provenienti principalmente da paesi africani, tra cui Algeria, Angola, Repubblica del Congo, Egitto e Mozambico, oltre che da Qatar e Stati Uniti, dovrebbero attestarsi a oltre 10 bcm nel periodo 2024-2025.

Poiché i nuovi volumi non possono essere gestiti dai tre terminali Gnl già esistenti in Italia, questi dovranno essere assorbiti da Piombino, una seconda FRSU di nuova acquisizione che Snam prevede di installare nel 2024 al largo di Ravenna e del previsto potenziamento del terminale Olt al largo di Livorno.

QUASI UN MIRACOLO

Il porto di Piombino, che collega la terraferma con l'isola d'Elba, consentirà un facile trasporto del gas verso il nord Italia.

Il sindaco della città Francesco Ferrari (BIT:RACE), di Fratelli d'Italia, ha guidato la protesta locale contro il progetto, sottolineando i rischi per la sicurezza, l'ambiente e le imprese locali, tra cui gli allevamenti ittici.

Tuttavia, il governo di Draghi ha nominato un commissario speciale e gli ha concesso ampi poteri che permetteranno al progetto di andare avanti anche a fronte di ricorsi.

Il commissario, il presidente della Toscana Eugenio Giani, sta dialogando con Snam, le autorità locali, l'Istituto Superiore di Sanità e altri enti per gestire le varie problematiche e preoccupazioni.

Alcune associazioni, sindacati locali e gruppi ambientalisti si sono riuniti oggi a Piombino per manifestare contro il progetto.

Per Snam il via libera definitivo al progetto è necessario entro la fine di ottobre per rispettare la scadenza di fine marzo.

Ciò significherebbe solo quattro mesi dalla richiesta iniziale, "quasi un miracolo" in un Paese in cui i progetti infrastrutturali richiedono anni per essere approvati, ha commentato una fonte.

© Reuters. Il punto di installazione di un'unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione di fronte alla città portuale di Piombino, in Italia, REUTERS/Jennifer Lorenzini

Snam ha accettato di tenere la nave FSRU attraccata a Piombino per tre anni, impegnandosi a spostarla successivamente in una località off-shore non ancora specificata.

Il governo potrebbe concedere uno sconto fino al 50% sul prezzo del gas a imprese e famiglie di Piombino, per incentivare la comunità locale a mettere da parte i timori e dare il proprio sostegno al progetto, ha affermato il commissario.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)

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