Investing.com - Dopo una mattinata trascorsa in rosso, il Ftse Mib vira in positivo sulla scia dei principali indici europei. Il Dax guadagna lo 0,60%, mentre proseguono sopra la parità anche l’Ibex 35%, il Cac 40 e il Ftse 100.
Le dichiarazioni del Segretario al Tesoro USA, Steven Mnuchin, hanno dato una ‘scossa’ ai mercati. Secondo Mnuchin, infatti, USA e Cina sarebbero vicini ad un accordo, spingendosi addirittura ad indicare un 90% di probabilità di accordo.
Dubbi, però, erano arrivato dagli analisti. “Questa è un'affermazione completamente falsa”, scriveva stamattina José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets. “Chiunque segua lo stato attuale delle cose sa bene che la Cina non accetterà una moltitudine di cose che gli Stati Uniti le chiedono, ma queste sono dichiarazioni solo a scopo tattico e per il momento ha raggiunto il suo obiettivo con l'ascesa dei mercati azionari", spiega Cárpatos.
A Milano, intanto, si raffredda lo spread scendendo a 245 punti, con i btp a 10 anni che calano al 2,151%.
Particolarmente sostenute le banche, con il FTSE Italia All Share Banks che guadagna l’1,62%. Tra i migliori finanziari troviamo Unicredit (MI:CRDI), doBank (MI:DOB), Ubi Banca (MI:UBI) e Banco Bpm (MI:BAMI), che aggiungono oltre il 2%.
Crescita dell’1% per Bper Banca (MI:EMII), Banca IFIS (MI:IF), Banca Generali (MI:GASI), illimity Bank SpA (MI:ILTY), Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI), Mediobanca (MI:MDBI) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP).
Acquisti anche sui petroliferi, con il prezzo del greggio che si avvicina ai 59 dollari al barile, dopo i dati dell’Api diffusi ieri. L’istituto ha evidenziato un calo delle scorte di 7,5 milioni di barili nella settimana del 21 giugno, battendo le previsioni degli analisti.
Tra gli energetici, Tenaris (MI:TENR) guadagna oltre il 3%, mentre restano in scia Eni (MI:ENI) (+1%), Saipem (MI:SPMI) e Italgas (MI:IG). Più indietro Saras (MI:SRS) (-0,31%).
Tra le altre blue chips, rimane in fondo all’indice Atlantia (MI:ATL) con una flessione superiore al 2% dopo che il Movimento 5 Stelle ha chiesto la revoca delle concessioni per Autostrade per l’Italia, controllata dalla stessa Atlantia.
Tra gli altri titoli in difficoltà, Campari (MI:CPRI) e Telecom Italia (MI:TLIT) cedono oltre l’1%, seguite da Juventus (MI:JUVE), Amplifon (MI:AMPF), Enele e Ferrari (MI:RACE).
Fuori dal Ftse Mib, da segnalare il +65% di esordio sull’AIM per Officina Stellare, più volte sospesa per eccesso di rialzo.