Di Peter Nurse
Investing.com - I titoli azionari statunitensi apriranno in discesa questo lunedì, proseguendo il recente selloff in vista della pubblicazione degli ultimi dati sull’inflazione che potrebbero convincere la Federal Reserve a continuare con il suo aggressivo inasprimento della politica monetaria.
Alle 13:00 CEST, il contratto dei future Dow scende di 540 punti, dell’1,7%, i future S&P 500 vanno giù di 80 punti, o del 2% ed i future Nasdaq 100 sono in calo di 310 punti, o del 2,4%.
Il blue chip Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,2% la scorsa settimana, l’S&P 500 dello 0,2% ed il Nasdaq Composite ha segnato -1,5%.
E questo dopo la decisione della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse la scorsa settimana di 50 punti base, segnalando la possibilità di ulteriori aumenti in occasione dei prossimi vertici, per combattere l’inflazione.
Mercoledì è atteso l’indice IPC di aprile e gli economisti si aspettano un tasso annuo dell’8,1%, in calo dall’8,5% di marzo.
Una lettura più solida del previsto, però, potrebbe convincere la Fed ad essere ancora più aggressiva, scatenando i timori di una recessione.
Questa settimana è attesa una raffica di interventi da parte dei policymaker della Fed, a partire dal discorso di questo lunedì del Presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic.
Tra le notizie sulle aziende, Rivian Automotive (NASDAQ:RIVN) crolla di oltre il 7% nei premarket: la CNBC ha riportato che Ford intende vendere circa 8 milioni delle sue azioni nel produttore di veicoli elettrici, mentre JPMorgan (NYSE:JPM) dovrebbe venderne tra i 12 ed i 13 milioni per conto di un azionista di cui non fa il nome.
La stagione degli utili del primo trimestre prosegue, con i risultati di Palantir Technologies (NYSE:PLTR), BioNTech (NASDAQ:BNTX) e Novavax (NASDAQ:NVAX) al centro della scena.
I prezzi del petrolio si indeboliscono nei timori per la domanda globale, soprattutto a causa dei lockdown in Cina.
L’Arabia Saudita, il maggiore esportatore mondiale, ha abbassato i prezzi del greggio per l’Asia e l’Europa per il mese di giugno ieri.
Tuttavia, i prezzi restano elevati, mentre l’Unione Europea tenta di capire come i paesi che più dipendono dall’energia russa, ad esempio Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, potranno gestire il divieto proposto sul petrolio russo. La proposta richiede un voto all’unanimità dei membri UE.
Nel fine settimana, il G7 ha concordato un divieto simile sulle importazioni di petrolio russo.
Alle 13:00 CEST, i future del greggio USA scendono del 2,4% a 107,14 dollari al barile, mentre il contratto del Brent va giù del 2,2% a 109,97 dollari. Entrambi i riferimenti sono saliti di circa il 4% la scorsa settimana per la seconda settimana di fila.
Intanto, i future dell’oro sono in calo dell’1,3% a 1.858,60 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,0538, giù dello 0,1%.