Secondo Goldman Sachs (NYSE:GS) Asset Management, un approccio ‘attivo’ può consentire di cogliere le opportunità offerte da un ambiente corporate in miglioramento, ma bisogna saper selezionare i titoli in modo nuovo
L’ambiente corporate giapponese si sta trasformando, prodotti e business sono in evoluzione. La corporate governance migliora, stanno cambiando i driver della crescita degli utili, con una redditività in significativo miglioramento rispetto agli ultimi due decenni, ma la risposta degli investitori, soprattutto esteri, resta tiepida, nel migliore dei casi, con scelte di allocazione passive e guidate da posizionamenti tattici sullo scacchiere globale, dai tassi di cambio agli sviluppi in Cina. Ma, paradossalmente, proprio per questo il Giappone rappresenta una proposta attraente per gestori attivi, ancora di più dopo la pandemia da COVID-19, che ha condotto a una dispersione ancora maggiore dei ritorni dall’investimento azionario.
FATTORI ATTRAENTI PER L’INVESTITORE
Lo sostiene un paper di Goldman Sachs Asset Management in cui si elencano le ragioni per cui la grande casa ritiene che il Giappone sia attraente per investitori con un approccio attivo. La prima è che gli indici azionari nipponici sono degli ‘specchietti retrovisori’ che non rispecchiano le aree emergenti realmente in crescita, concentrati come sono sui segmenti a bassa crescita come auto, banche, commodity, trasporti e telecomunicazioni, che erano brillanti decenni fa ma non rappresentano più le aree a maggior potenziale di crescita, pur pesando per almeno il 60% sull’indice TOPIX...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge