Investing.com-- La maggior parte dei titoli asiatici è scesa mercoledì tra le continue preoccupazioni per il rallentamento dell'economia cinese, mentre i mercati giapponesi hanno sovraperformato i loro omologhi grazie al fatto che i membri della Banca del Giappone hanno ribadito la necessità di una politica monetaria facile.
I timori per la ripresa dell'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse hanno intaccato i mercati regionali, innescati soprattutto da un rimbalzo notturno dei prezzi del petrolio, che secondo gli analisti potrebbe tornare ad aumentare l'inflazione. Anche diversi Paesi asiatici hanno pubblicato letture sull'inflazione più calde del previsto questa settimana.
I timori di un rallentamento dell'economia cinese persistono dopo che il Paese ha pubblicato letture contrastanti sull'attività economica questa settimana. L'attenzione si concentra ora sul sito dati commerciali, previsto per giovedì, per ulteriori indicazioni sul Paese, con gli investitori che si stanno anche spazientendo per il ritmo con cui Pechino sostiene gli stimoli.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi rispettivamente dello 0,5% e dello 0,3%, mentre l'indice di Hong Kong Hang Seng ha perso lo 0,3%. Le perdite dell'Hang Seng sono state limitate dalla forza dei titoli immobiliari, in quanto il costruttore in difficoltà Country Garden Holdings (HK:2007) ha evitato un altro potenziale default questa settimana.
Anche i titoli del settore petrolifero e del gas hanno contribuito a limitare le perdite in Cina, dopo che i prezzi del greggio hanno toccato un massimo di 10 mesi a seguito di ulteriori tagli all'offerta da parte di Arabia Saudita e Russia.
Tuttavia, le preoccupazioni per la Cina si sono riversate sull'Australia, con l'indice ASX 200 che ha perso lo 0,5%. Sebbene i dati abbiano mostrato che l'Australia l'economia è cresciuta leggermente più del previsto nel secondo trimestre, il ritmo di crescita è rimasto glaciale tra le crescenti pressioni dell'alta inflazione e dei tassi di interesse.
L'indice sudcoreano KOSPI ha perso lo 0,4%, mentre i futures dell'indice indiano Nifty 50 indicano un'apertura leggermente negativa. Un'impennata dei rendimenti del Tesoro americano ha pesato anche sui titoli tecnologici asiatici di peso, mentre i mercati attendevano una serie di interventi della Federal Reserve questa settimana.
I titoli giapponesi sovraperformano grazie ai funzionari della BOJ che ribadiscono la loro posizione dovish
Il mercato giapponese Nikkei 225 index ha superato di gran lunga i suoi omologhi regionali, salendo dello 0,8%, mentre il più ampio TOPIX ha guadagnato lo 0,5% e si è attestato sui massimi di oltre 33 anni.
Il sentimento verso i titoli locali è stato favorito dai commenti del membro del consiglio di amministrazione della BOJ Hajime Takata, che ha affermato di aver visto alcuni segnali di progresso verso l'aumento dell'inflazione e della crescita dei salari giapponesi.
Takata ha però ribadito che la banca deve "mantenere pazientemente l'attuale massiccio stimolo monetario", indicando che la BOJ probabilmente manterrà la sua politica ultra-allentata nei prossimi mesi, per consolidare ulteriormente l'aumento dell'inflazione e della crescita dei salari.
Ciò rende il Giappone un'eccezione tra le altre grandi economie, tutte alle prese con l'aumento dei tassi di interesse. Questa dissonanza ha anche stimolato un forte rally dei titoli giapponesi all'inizio dell'anno e li ha mantenuti relativamente ben remunerati negli ultimi mesi.
Anche i forti utili trimestrali e i costanti acquisti dall'estero hanno favorito i titoli giapponesi quest'anno.