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Il Coronavirus affossa il settore auto mondiale. Crolla mercato cinese

Pubblicato 14.02.2020, 14:23
© Reuters.
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Di Mauro Speranza

Investing.com – Dopo gli allarmi lanciati dalle grandi case mondiali del lusso come Kering (PA:PRTP) e Moncler (MI:MONC), il settore auto continua a subire grossi colpi a causa delle conseguenze della diffusione del coronavirus in Cina.

Gli effetti dell’epidemia sul settore auto vedono due aspetti da prendere in considerazione. Da un lato c’è il calo delle vendite nel mercato cinese, tra i più grandi al mondo, dall’altro a rischiare è la stessa produzione (e fornitura) a causa della chiusura forzata degli stabilimenti prevista tra le misure di contenimento del contagio decise dal governo.

La difficile situazione ha portato, tra l’altro, la riduzione al ribasso delle stime da parte di S&P Global Ragings circa entrambi gli aspetti, la produzione e le immatricolazioni.

Il calo delle vendite in Cina

Solo in Cina le vendite di auto hanno genato un crollo del 18% nel mese di gennaio, calo mensile più alto dal 2012, aggiungendosi ad trend strutturale negativo nel paese.

“Dopo una flessione delle immatricolazioni da 28 a 25mila unità tra il 2018 e il 2019 avevamo messo in conto una crescita tra l’1 e il 2% per quest’anno”, scrivono gli analisti di S&P, che tuttavia non si sbilanciano nel fare nuove previsioni considerando l’incertezza sull’evoluzione dell’epidemia.

La produzione

L’industria della componentistica automotive in Cina rappresenta uno dei più importanti fornitori di diversi gruppi automobilistici a livello globale e la chiusura delle fabbriche decisa dalle autorità cinese potrebbe portare “a un calo della produzione pari al 15% nel primo trimestre dell’anno”, affermano da S&P Global Ratings.

Tale stop sarebbe in grado di pregiudicare la ripresa della produzione attesa dolo i cali arrivati nel 2018 e nel 2019, rispettivamente pari a -4,2% e -7,5%.

La nuova crisi avrebbe un effetto domino sulla capacità di approvvigionamento dell’industria mondiale dell’auto, testimoniato dal numero crescente di società che stanno chiudendo le fabbriche produttive.

L’industria nella provincia cinese di Wuhan epicentro dell’epidemia di Coronavirus, infatti, è specializzata nella produzione soprattutto di componentistica meccanica ed elettronica per il settore automotive o delle macchine utensili.

La possibile chiusura di una fabbrica Fiat

Proprio a causa di questi problemi di approvvigionamento, Fiat Chrysler Automobiles (MI:FCHA) potrebbe chiudere la sua fabbrica presente in Serbia come conseguenza degli effetti del virus. La notizia è stata diffusa dal Giornale di Belgrado Danas e rilanciata dal leader delal Fim-Cisl, Marco Bentivogli.

Se solo pochi giorni fa lo stesso ad di Fca, Mike Manley, aveva lanciato l’allarme della possibile chiusura di una fabbrica Fiat in Europa attesa nelle settimane successive, l’ad Fiat specificava che questo sarebbe stato possibile proprio a causa della “fornitura a rischio” da parte di “quattro fornitori cinesi di componenti essenziali”.

Volkswagen (DE:VOWG) la più a rischio

Tra le grandi case mondiali, la più esposta al calo di produzioni e immatricolazioni è Volkswagen (DE:VOWG), la cui produzione cinese impatta per il 40% totale in 23 stabilimenti.

Il grosso degli impianti della casa tedesca è presente nell’area di Shanghai che, seppur lontana dall’epicentro, potrebbero vedere una prolungata chiusura.

La casa tedesca, infatti, ha rinviato la ripartenza della produzione nella maggior parte degli stabilimenti cinesi della sua joint venture con Saic Motor e terrà chiuso lo stabilimento di Tianjin della sua joint venture con Faw Group fino al 17 febbraio.

S&P prevede stima per quest’anno vendite di 4,1 milioni di unità e un calo rispetto ai 4,2 milioni del 2019.

Stop alla produzione per altre case mondiali

La giapponese Nissan ha lanciato l’allarme circa l’impatto sulle sue attività, con il 30% delle sue vendite concentrate e il 31% della sua produzione in Cina.

L’altra casa del Sol Levante, Honda, vede il 30% delle vendite e della produzione nel paese asiatico, con il grosso della produttività nella città di Wuhan.

Meno impatto, invece, per Toyota, con il 15,5% della produzione e il 16,7% delle vendite.

I francesi di Renault (PA:RENA) hanno sospeso la loro produzione nella filiale sudcoreana Rsm nello stabilimento di Busa per quattro giorni a partire dall’11 febbraio a causa delle interruzioni nella fornitura. Stessa decisione in Corea del Sud per Kia.

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