Di Yasin Ebrahim
Investing.com - Il Dow è crollato martedì: i crescenti timori di ulteriori rialzi dei tassi hanno spinto al rialzo i rendimenti del Tesoro, pesando sui titoli tech. Sul sentiment ha pesato anche la performance di Home-Depot e dell’intero settore retail.
Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in calo del 2,1%, o di 697 punti, l’S&P 500 è sceso del 2%, mentre il Nasdaq Composite è crollato del 2,5%.
Il rendimento dei Treasury decennali è tornato a flirtare con la soglia del 4% per la prima volta dal 10 novembre, mentre le aspettative degli investitori per un taglio quest’anno si riducono e cresce il timore che il livello massimo dei tassi della Fed possa essere più alto del previsto.
Con i rialzi di marzo e maggio quasi scontati, le probabilità di un rialzo a giugno sono salite al 59%, rispetto al 50% della scorsa settimana, secondo lo strumento di monitoraggio dei tassi della Fed di Investing.com. Un rialzo a giugno farebbe salire i tassi oltre le previsioni della Fed di dicembre. Le probabilità che i tassi sui Fed funds raggiungano il 5,5%-5,75% entro giugno sono triplicate, passando al 16% dal 5% circa della scorsa settimana.
La rivalutazione da falco del percorso di rialzo dei tassi da parte della Fed ha favorito la volatilità, spingendo l’indice S&P 500 VIX, o “indice della paura”, in forte rialzo.
“È probabile che nei prossimi mesi i mercati sperimentino fasi di volatilità a causa delle incertezze sulla crescita economica, sulla geopolitica e sulla politica monetaria”, ha scritto Wells Fargo (NYSE:WFC) in una nota.
Gli investitori guarderanno ai verbali della Fed, previsti per mercoledì, per avere ulteriori informazioni sul pensiero della banca centrale in merito alle misure di politica monetaria.
L’impennata dei tassi ha continuato a colpire i settori in crescita, tra cui quello tecnologico: Apple Inc (NASDAQ:AAPL), Alphabet (NASDAQ:GOOGL) e Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) hanno chiuso in calo di oltre il 2%.
Il sentiment sui titoli dei chip è stato intaccato da nuovi segnali di una domanda più debole, in seguito alla notizia che Intel (NASDAQ:INTC) avrebbe rinviato al prossimo anno un ordine di semiconduttori da Taiwan Semiconductor Manufacturing (NYSE:TSM).
Il settore dei beni di consumo, invece, è stato penalizzato dal crollo dei rivenditori al dettaglio, dopo che i risultati trimestrali di Home Depot e Walmart, tra i principali componenti del Dow, hanno evidenziato preoccupazioni sulla forza dei consumatori.
Home Depot (NYSE:HD) è sceso di oltre il 7% dopo aver riportato risultati del Q4 che non hanno raggiunto il risultato finale e ha previsto per il 2023 un calo dell’utile per azione di una percentuale mediamente a una cifra, rispetto alle aspettative di Wall Street per un utile invariato.
Nella call sugli utili, il rivenditore di articoli per la casa ha dichiarato di aspettarsi una “moderazione della domanda di articoli per la casa”, tra “l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, un mercato del lavoro rigido e la moderazione dei mercati azionari e immobiliari”.
Walmart (NYSE:WMT) ha ridotto le perdite intraday per chiudere in rialzo di meno dell’1%, nonostante abbia comunicato una guidance inferiore alle aspettative, mentre gli utili trimestrali hanno superato le attese.
Il gigante dei supermercati ha dichiarato in una conferenza stampa che, sebbene “l’inflazione ostinata” stia danneggiando i consumatori, sta “guadagnando quote in tutte le fasce di reddito, anche in quelle più alte”.
General Mills (NYSE:GIS) ha invertito la tendenza delle prospettive deludenti dei rivenditori dopo aver aggiornato le sue previsioni di fatturato e di utili per l’intero anno, facendo salire le sue azioni di oltre il 4%.
In altre notizie, DocuSign (NASDAQ:DOCU) è crollata di quasi l’8% dopo che UBS ha declassato la società a “Sell” (vendere) da “Neutral” (neutrale) a causa delle preoccupazioni legate alla valutazione dopo il rally del titolo dai minimi di dicembre.