Investing.com - Il Regno Unito, più dell'area euro, continua ad avere un problema legato all'inflazione. I prezzi al consumo sono aumentati dello 0,7% a maggio rispetto ad aprile con tasso annuo dell’8,7%, lo stesso del mese precedente, contro il consenso del’8,4 per cento.
Maggiori le preoccupazioni che arrivano dalla componente core, salita ad un tasso annuale del 7,1% a maggio rispetto al 6,8% di aprile e alle aspettative del 6,8%.
Dati, questi, che rinforzano le scommesse per un altro aumento dei tassi da parte della Bank of England nella riunione di domani, con i trader che stanno prezzando la possibilità di un rialzo più forte pari a 50 punti base che porterebbe il tasso principale al 5%.
"Alla luce dei recenti e solidi dati sull'inflazione e sulla crescita salariale, è probabile che, in occasione della riunione politica di domani, la Banca d'Inghilterra annunci un aumento del tasso d'interesse di riferimento al 4,75% - il 13° aumento consecutivo", scrive in una nota inviata ad Investing.com Gero Jung, Chief economist di Mirabaud AM.
Secondo l'economista, specifici dell'economia britannica - e che riflettono la rigidità del mercato del lavoro - sono i dati sulla forte crescita dei salari. "Tra febbraio e aprile - spiega - le retribuzioni medie sono cresciute a un ritmo quasi record del 7,2% (annualizzato), segnalando che è probabile che vi siano forti effetti di una spirale salari-prezzi."
Per quanto riguarda l'importante questione di quanto la banca centrale voglia spingersi oltre, da Mirabaud credono in uno scenario in cui i tassi verranno aumentati altri due volte quindi "meno aggressivo rispetto al picco del 5,75% previsto attualmente dagli operatori del mercato finanziario".