OraFinanza - Inflazione negli Stati Uniti in lieve rialzo ad ottobre, anche se il dato diffuso oggi è risultato in linea con le previsioni, lasciando aperta la strada per un prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.
Passando ai numeri, l’indice dei prezzi al consumo di ottobre è risultato in aumento al +2,6% su base annuale rispetto al precedente +2,4%, in linea con le attese degli analisti. Mensilmente, l’IPC non si è mosso dal precedente +0,2%. Il dato ‘core’, escluse le componenti volatili quali energia e alimentari, è rimasto fermo al +0,3% su base mensile, anche in questo caso rispettando le attese degli esperti, mentre rispetto al 2023 ha confermato il +3,3% precedente.
"L'indice dei prezzi al consumo statunitense sarà un fattore chiave nella decisione della Fed il mese prossimo. Era particolarmente importante questa volta, poiché si è ipotizzato che la Fed potrebbe saltare questa riunione e non tagliare affatto", spiegavano gli analisti di Deutsche Bank (ETR:DBKGn).
Dopo la diffusione del dato, gli investitori che vedono il 79,1% di possibilità di un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base alla riunione di dicembre della Fed, secondo CME FedWatch, in netto rialzo rispetto al 62,1% pre inflazione.
Unknown block type "image", specify a component for it in the `components.types` optionLindsay Rosner, responsabile degli investimenti a reddito fisso multisettoriali presso Goldman Sachs (NYSE:GS) Asset Management, afferma che il "bang in-line core inflation" lascia la Fed sulla buona strada per tagliare i tassi a dicembre. "Dopo una serie di dati autunnali insolitamente caldi, i dati di oggi raffreddano i timori di un imminente rallentamento del ritmo dei tagli dei tassi. Tuttavia, con l'elevata incertezza sulle politiche fiscali e commerciali, c'è il rischio che la Fed possa scegliere di rallentare il ritmo dell'allentamento con l'arrivo del freddo di Capodanno", ha aggiunto.
Più cauto Richard Flynn, amministratore delegato di Charles Schwab UK, che spiega che siccome ci sarà un altro dato sull’inflazione prima della riunione della Fed di dicembre, non sta dando troppo peso ai dati di oggi. "Le aspettative per la prossima decisione della Fed sui tassi di interesse saranno probabilmente relativamente ininfluenti dal rapporto di oggi, poiché al momento la Fed si sta appoggiando maggiormente sul lato occupazionale del suo mandato".
Dopo una mattinata passata in rosso, i future di Wall Street tornavano in parità, con il contratto sul Nasdaq che guadagnava lo 0,20%, seguito in scia da quelli sullo S&P500 e da quelli sul Dow Jones.
Il dollaro si indeboliva nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD saliva a 1,0635. In crescita l’oro, a 2.615 (future) e a 2.608 (spot) dollari l’oncia, mentre il Bitcoin tornava sopra quota 89 mila dollari (+3%). Stabili il Brent (72 dollari) e il greggio WTI (68,20 dollari al barile).
Sull’azionario, intanto, cerca subito di recuperare Tesla (NASDAQ:TSLA) dopo i cali di ieri (-6,15%) e il titolo della casa di Elon Musk guadagnano il 2% nel pre market USA di oggi, in scia alla nomina dell’imprenditore sudafricano a capo del Dipartimento per l’efficienza del prossimo Governo statunitense guidato da Donald Trump. Molti analisti ritengono che questa notizia confermi le potenzialità di futuri vantaggi ottenuti da Musk per le sue aziende visto l’appoggio dato al tycoon che diventerà Presidente il prossimo 20 gennaio 2025.
L’effetto Musk si vede ancora sulle criptovalute, di cui è un importante sostenitore, e la sua valuta digitale preferita, il Dogecoin, oggi guadagna il 2% dopo aver toccato un massimo di oltre tre anni di quasi 44 centesimi nella giornata di ieri e aver più che quadruplicato il suo valore nel corso di quest’anno. Il miliardario aveva pubblicato un'immagine animata su X nella tarda serata di ieri di Shiba con il nome del nuovo dipartimento.
Tesla (+2%): Tesla sta richiamando 2.431 veicoli negli Stati Uniti perché la perdita di potenza di guida può aumentare il rischio di incidente.
Rivian (+13%): ha annunciato un investimento di 5,8 miliardi di dollari da parte della casa automobilistica tedesca Volkswagen (ETR:VOWG) nell'ambito della loro joint venture.
Super Micro Computer (-4%): ha annunciato di non essere in grado di presentare tempestivamente la relazione trimestrale sul modulo 10-Q per il trimestre conclusosi il 30 settembre 2024.
Maplebear (-9%): prevede valore lordo delle transazioni per il quarto trimestre compreso tra 8,50 e 8,65 miliardi di dollari, inferiore alle stime di 10,20 miliardi (dati LSEG).
Skyworks Solutions (-5%): risultati nel primo trimestre fiscale ricavi compresi tra 1,05 e 1,08 miliardi di dollari inferiori ad una stima media degli analisti di 1,10 miliardi (dati LSEG).
Marathon Holdings (-8%): ricavi nel terzo trimestre per 131,6 milioni di dollari, inferiore alle stime di 151,7 milioni (dati LSEG).
89Bio (-3%): vendite di azioni pari a 14,7 milioni di azioni, inclusi 3,25 milioni di warrant prefinanziati, a 8,50 dollari per un ricavo lordo di 125 milioni, a sconto del 6,1% rispetto all'ultimo prezzo di chiusura di ieri (9,05 dollari).
JP Morgan (NYSE:JPM)
Deutsche Bank Securities: ‘neutral’ e prezzo obiettivo alzato da 235 a 240 dollari.
Bank of America (NYSE:BAC)
Deutsche Bank Securities: ‘buy’ e target price incrementato da 45 a 50 dollari.
The Goldman Sachs
Deutsche Bank Securities: ‘neutral’ e prezzo obiettivo rafforzato da 500 a 575 dollari.
Citigroup
Deutsche Bank Securities: ‘neutral’ e target price aumentato da 65 a 70 dollari.
Wells Fargo (NYSE:WFC)
Deutsche Bank Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo salito da 65 a 80 dollari.
Morgan Stanley (NYSE:MS)
Deutsche Bank Securities: ‘neutral’ e target price alzato da 105 a 125 dollari.