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Intel, continuano dialoghi con Italia su nuovo impianto chip

Pubblicato 20.01.2023, 16:29
Aggiornato 20.01.2023, 16:36
© Reuters. Il logo di Intel presso lo stabilimento di Petah Tikva, vicino Tel Aviv in Israele. 15 dicembre 2019.  REUTERS/Amir Cohen/

© Reuters. Il logo di Intel presso lo stabilimento di Petah Tikva, vicino Tel Aviv in Israele. 15 dicembre 2019. REUTERS/Amir Cohen/

ROMA (Reuters) - L'Italia rimane uno dei paesi presi in considerazione da Intel (NASDAQ:INTC) per ospitare un nuovo stabilimento europeo di semiconduttori.

Lo ha riferito a Reuters il produttore di chip statunitense, che lo scorso marzo ha presentato un piano per incrementare la produzione in Europa.

All'epoca Intel aveva detto che avrebbe costruito uno stabilimento in Italia nell'ambito di un programma di investimenti in Europa da 80 miliardi di euro per i prossimi dieci anni, incentrato su un enorme complesso di produzione di chip a Magdeburgo, in Germania.

La fabbrica italiana sarebbe un impianto avanzato per l'imballaggio e l'assemblaggio di semiconduttori, che utilizzerebbe nuove tecnologie per assemblare chip completi a partire da piastrine.

"Continuano i dialoghi con l'Italia per uno stabilimento di produzione all’avanguardia per le fasi di back-end", ha detto Intel in una dichiarazione a Reuters aggiungendo di continuare ad essere "entusiasti del progetto".

L'amministratore delegato di Intel, Pat Gelsinger, in un'intervista al quotidiano Il Corriere della Sera pubblicata oggi, sembrava suggerire una possibile battuta d'arresto per il governo italiano, affermando che l'Italia era solo uno dei vari Paesi potenzialmente presi in considerazione e che una decisione avrebbe dovuto essere presa entro la fine dell'anno.

"L'Italia è ancora in gioco, ma anche altri Paesi candidati... Decideremo entro l'anno", ha affermato Gelsinger, che ha detto di aver avuto una telefonata con la premier Giorgia Meloni martedì.

Secondo quanto riferito in precedenza da alcune fonti, all'inizio di settembre l'ex presidente del consiglio Draghi aveva delineato un accordo generale con Intel per la costruzione dello stabilimento con Vigasio, nel veronese, considerata località preferito per il progetto del colosso americano.

Tuttavia, l'accordo non è mai stato finalizzato dal nuovo governo che si è insediato a ottobre.

Intel ha detto oggi che i colloqui con l'Italia si "aggiungono" ad altri progetti che il gruppo sta valutando in altre parti del mondo, per i quali non sono ancora state prese decisioni definitive su ubicazione e tempistiche.

Nella conferenza stampa di fine anno Meloni ha detto di considerare altamente strategico un investimento di Intel in Italia e che avrebbe fissato un incontro con l'azienda per esplorare le modalità con cui facilitarlo.

All'inizio del mese un funzionario del governo Meloni ha detto a Reuters che Intel aveva avviato una valutazione approfondita degli investimenti previsti in Germania, Francia e Italia.

Il funzionario ha detto che il governo teme, tuttavia, che i massicci sussidi previsti dall'amministrazione statunitense per sostenere le industrie chiave possano scoraggiare Intel dall'investire in Italia.

Il presidente Joe Biden intende sostenere la produzione e la ricerca sui semiconduttori in Usa con 52,7 miliardi di dollari di sussidi, nel tentativo di tenere il passo con la Cina nel campo della scienza e tecnologia.

© Reuters. Il logo di Intel presso lo stabilimento di Petah Tikva, vicino Tel Aviv in Israele. 15 dicembre 2019.  REUTERS/Amir Cohen/

L'Italia teme anche che le generose agevolazioni fiscali statunitensi per la produzione nazionale di componenti del settore energetico possano dare a Intel un ulteriore motivo per investire nel territorio nazionale dell'azienda, ha detto il funzionario.

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti mercoledì ha dichiarato che il governo è determinato ad assicurarsi l'investimento di Intel.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi, Andrea Mandalà)

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