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Le borse asiatiche attendono i dati sull’inflazione

Pubblicato 22.12.2023, 03:54
© Reuters
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Investing.com - La maggior parte dei titoli asiatici si è mossa in un range ristretto venerdì, mentre il rally stellare sulla scia di una Federal Reserve cauta sembra ora raffreddarsi, con l’attenzione rivolta alle letture chiave dell’inflazione statunitense previste più tardi in giornata.

I titoli regionali hanno tratto spunti contrastanti dalla sessione notturna volatile a Wall Street, mentre le forti perdite iniziali hanno lasciato il posto a una serie di acquisti speculativi verso la chiusura, che hanno aiutato i benchmark statunitensi a chiudere in rialzo.

Anche i titoli asiatici hanno registrato un forte livello di prese di profitto nelle ultime sedute, sebbene la maggior parte delle borse regionali fosse ancora orientata verso piccoli guadagni settimanali.

Gli investitori sono stati cauti anche in vista dei dati sull’indice dei prezzi PCE, l’indicatore dell’inflazione preferito dalla Fed, previsti in giornata. Eventuali segnali di inflazione potrebbero intaccare le aspettative di un taglio anticipato dei tassi di interesse nel 2024.

Una lettura rivista del PIL USA del terzo trimestre ha mostrato un certo raffreddamento della crescita, ma non tale da indurre la Fed a prendere in considerazione tagli anticipati dei tassi di interesse.

Azioni giapponesi stabili dopo le perdite causate da Toyota

L’indice giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,2% venerdì, stabilizzandosi dopo un calo dell’1,6% nella sessione precedente. Le perdite dei titoli del settore automobilistico hanno penalizzato il Nikkei dopo che Toyota Motor Corp (TYO:7203), la più grande casa automobilistica del Paese, ha sospeso la produzione di un’importante unità dopo le rivelazioni di una diffusa cattiva condotta.

I dati di questo venerdì hanno mostrato che l’inflazione giapponese è scesa come previsto a novembre, ma è rimasta comunque al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% della Banca del Giappone. La lettura non ha fornito indicazioni su un possibile cambio di rotta da parte della BOJ rispetto alla sua politica ultra allentata.

Il Nikkei è salito dello 0,7% questa settimana ed è rimasto in vista di un massimo di 33 anni.

L’australiano ASX 200 è rimasto invariato dopo aver raggiunto un massimo di oltre 10 mesi all’inizio della settimana, tra le speranze che la Reserve Bank abbia finito di aumentare i tassi di interesse. L’indice è stato anche uno dei migliori performer in Asia questa settimana e si è avviato verso un rialzo dello 0,8%, la quarta settimana consecutiva in nero.

L’indice sudcoreano KOSPI ha guadagnato lo 0,3% e si è avvicinato ai massimi di quattro mesi. La forte esposizione dell’indice al settore tecnologico lo ha portato a guadagnare l’1,7% questa settimana.

Anche il KOSPI si è avviato verso l’ottava settimana consecutiva di guadagni, dopo che il governo ha vietato le vendite allo scoperto in ottobre.

I future per l’indice indiano Nifty 50 indicano un’apertura in sordina, con l’indice resta in vista dei massimi storici raggiunti all’inizio di dicembre. Ma una forte dose di prese di profitto ha portato il Nifty a perdere lo 0,9% questa settimana.

Le azioni cinesi restano indietro

Questa settimana gli indici azionari cinesi sono rimasti largamente indietro rispetto ai loro omologhi asiatici e hanno scambiato vicino ai minimi annuali a causa delle persistenti preoccupazioni sulla ripresa economica in Cina.

L’indice bluechip Shanghai Shenzhen CSI 300 è sceso dello 0,2% venerdì e si è attestato appena al di sopra del minimo di cinque anni toccato giovedì. L’indice si è inoltre avviato verso la sesta settimana consecutiva in rosso.

L’indice Shanghai Composite è sceso dello 0,1% e ha toccato i minimi da 14 mesi, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,4% ma si è avviato verso una perdita dello 0,5% questa settimana.

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