Di Alessandro Albano
Investing.com - Dopo la quarta seduta consecutiva al rialzo a un passo da quota 28 mila punti, il FTSE MIB si prende una pausa in un contesto ribassista anche per le altre Borse europee. Pesano gli interventi di diversi banchieri Fed e Bce sul continuo aumento dei tassi, e diversi dato macro dagli States che la Fed ha ancora spazio per intervenire.
Preoccupazioni sentite anche dal mercato dei bond, dove il decennale Usa è tornato brevemente sopra il 4% con lo spread sul biennale a -84 punti base, una ripida inversione della curva mai registrata negli ultimi 34 anni. Pressioni anche sul Btp al 4,4% e sul Bund al 2,5%.
“I timori sono stati inizialmente innescati dai dati macroeconomici statunitensi, che sono stati seguiti dai commenti di un funzionario della Fed che ha suggerito di non escludere un altro rialzo dei tassi di 50 punti base”, ha scritto in una nota Pierre Veyret, analista di ActivTrades.
“La tendenza è proseguita questa mattina, quando gli investitori hanno iniziato l'ultima sessione di negoziazione della settimana con una minor propensione al rischio, con i rendimenti obbligazionari e le valute in rialzo, creando un contesto negativo per i trader azionari. Tutti i settori dell'indice STOXX 600 sono in rosso, con le peggiori performance finora registrate tra i titoli immobiliari e tecnologici", ha aggiunto.
Tra i titoli, acquisti su Telecom Italia (BIT:TLIT) con il cda convocato per il 24 febbraio nel quale verrà data una risposta all'offerta non vincolante da 20 miliardi del fondo Usa Kkr, proprietario del 37% della rete secondaria FiberCop.
Cdp, intanto, riunirà il board questa domenica in una sessione straordinaria per formalizzare l'offerta per la NetCo di Tim con gli australiani di Macquarie, che, secondo le indiscrezioni di stampa, potrebbe ammontare a 18 cash più 5 miliardi legati alla futura integrazione con Open Fiber.
In positivo il comparto bancario, con Bper (BIT:EMII) in evidenza dopo che Kbw ha alzato il rating ad Outperform, e Monte dei Paschi (BIT:BMPS) oltre il 4% in scia alla promozione di Moody's sui rating della banca. Leggi anche: Aucap e conti oltre le attese: Moody's promuove Mps
Arretra invece Pirelli (BIT:PIRC) dopo che l'azionista di maggioranza Sinochem ha fatto sapere di non aver intenzione di cedere la propria quota del 37% come invece è stato riportato dai media nelle ultime ore.
In calo l'Healthcare, con Recordati (BIT:RECI) al -3,2% dopo che Barclays (LON:BARC) ha tagliato il rating a Underweight e il target price a 35 euro in attesa dei conti e dell'aggiornamento del piano previsti per la prossima settimana.
Negativo anche il settore Oil, con Tenaris (BIT:TENR) in profit taking dopo la fiammata di giovedì. Seguono le vendite su Eni (BIT:ENI), Saipem (BIT:SPMI) e Saras (BIT:SRS).
Pesano sui listini anche le scadenza tecniche, in particolare su tutti i contratti mensili di futures, indici e azioni. "Molti operatori tireranno un sospiro di sollievo", scrive su Investing.com Bruno Nappini, analista di Sunnymoney. "Molti altri sposteranno i propri contratti su altre scadenze ed altri strike. Altri operatori alleggeriranno semplicemente le posizioni che hanno dovuto utilizzare in funzione di ricopertura".
"Tutti i mercati finanziari sono arrivati a toccare importati aree di valore monetario dove la componente call è andata inevitabilmente in difficoltà costringendo gli operatori a continue azioni di ricopertura. Fanalino di coda di questo mercato rialzista è stato S&P 500 che è rimasto costantemente a ridosso di Va+40 mentre in pole position si trova invece il nostro Ftse Mib che è arrivato ben oltre Va+80 riuscendo a mandare Itm oltre il 90% delle call a mercato", aggiunge Nappini.
In attesa dell'apertura di oggi, anche a Wall Street il mercato ha chiuso in rosso giovedì: S&P 500 -1,3%, Nasdaq -1,7% e Dow Jones (-1,2%). Stessa narrativa in Asia, dove il Nikkei e l'Hang Seng perdono lo 0,7%.
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