Di Ambar Warrick
Investing.com - Listini asiatici in calo questo giovedì, con i titoli bancari che devono far fronte a nuove vendite sui timori di una crisi globale dei prestiti, anche se le prospettive positive sull’economia cinese hanno contribuito a limitare le perdite in alcuni mercati regionali.
I titoli regionali hanno ridotto le perdite dopo che il creditore svizzero Credit Suisse Group AG (SIX:CSGN) ha dichiarato che prenderà in prestito fino a 54 miliardi di dollari dalla Banca Nazionale Svizzera per sostenere la liquidità, il che ha contribuito ad alleviare le preoccupazioni su un imminente collasso bancario.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono quelli che hanno subito il calo minore gli asiatici, perdendo lo 0,5% ciascuno dopo che la banca d’investimento Goldman Sachs ha alzato le sue prospettive di crescita economica per il Paese al 6% dal 5,5%.
La banca ha citato il miglioramento delle tendenze dopo la riapertura del paese dopo tre anni di chiusure per il COVID e ha affermato che l’economia più grande dell’Asia è pronta per una ripresa quest’anno. Questo, unito ai recenti dati che hanno mostrato una ripresa economica costante, anche se non omogenea, nel Paese, ha contribuito a stimolare un certo ottimismo.
In calo anche l’indice Hang Seng di Hong Kong, giù dell’1,5% a causa del crollo dei titoli bancari che si è riversato sui titoli tech, mentre l’indice Taiwan Weighted e l’indice KOSPI della Corea del Sud hanno perso rispettivamente l’1,1% e lo 0,3%.
Il Nikkei 225 è stato tra i peggiori performer della giornata, perdendo l’1,1%, con i principali titoli finanziari che hanno subito una nuova pressione di vendita. Dai-ichi Life Holdings Inc (TYO:8750), Sumitomo Mitsui (NYSE:SMFG) Financial (TYO:8316) e T&D Holdings Inc (TYO:8795) sono stati tra i peggiori performer del Nikkei, perdendo tra il 5,8% e il 7%.
Anche l’indice australiano ASX 200 è sceso dell’1,5% a causa delle perdite dei quattro principali titoli bancari del Paese.
Mentre mercoledì i mercati asiatici hanno subito una breve pausa, giovedì i mercati hanno ripreso a scendere a causa delle nuove preoccupazioni sulla crisi bancaria globale, innescate dal crollo delle azioni di Credit Suisse.
Gli investitori hanno in gran parte abbandonato gli asset più rischiosi per orientarsi verso beni rifugio come oro e dollaro. Ha pesato anche l’incertezza sul percorso della politica monetaria statunitense, dopo i segnali di un’inflazione al consumo core rimasta debole a febbraio.