Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici perlopiù positivi questo venerdì, grazie al calo dell’inflazione che ha alimentato le crescenti aspettative che le banche centrali globali arrestino i cicli di inasprimento; tuttavia, continuano a pesare i timori di un rallentamento della crescita economica.
L’Autorità Monetaria di Singapore è stata l’ultima di una lista crescente di banche centrali a sospendere i futuri aumenti dei tassi di interesse. La mossa è arrivata anche quando i dati hanno mostrato che l’economia di Singapore è rallentata più del previsto nel primo trimestre del 2023.
I dati statunitensi hanno mostrato che l’inflazione alla produzione è diminuita ulteriormente a marzo. I dati, che seguono di un giorno quelli sull’inflazione al consumo, hanno alimentato le speranze che una pausa nel ciclo di rialzo dei tassi della Federal Reserve sia imminente. I prezzi dei future dei Fed Fund mostrano che i mercati stanno valutando un ulteriore rialzo dei tassi da parte della Fed a maggio, seguito da una pausa a giugno.
La prospettiva di una pausa nei rialzi dei tassi globali ha sostenuto i mercati asiatici, con gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite in crescita rispettivamente dello 0,3% e dello 0,2%. I due indici sono stati sostenuti anche da un inaspettato rimbalzo di esportazioni, che potrebbe preannunciare una maggiore ripresa economica nel Paese.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è rimasto invariato, mentre il giapponese Nikkei 225 è salito dell’1%.
L’indice Straits Times di Singapore è salito dello 0,3%, mentre il KOSPI della Corea del Sud e l’indice ASX 200 dell’Australia hanno guadagnato lo 0,5% ciascuno.
La decisione dell’Autorità Monetaria di Singapore di bloccare i futuri rialzi dei tassi arriva poco dopo le analoghe mosse di diversi paesi dell’area, tra cui India, Corea del Sud, Filippine e Australia.
Questa tendenza si inserisce nel contesto di un raffreddamento della crescita economica e di un calo dell’inflazione rispetto ai picchi registrati nel 2022. La maggior parte delle banche centrali regionali aveva aumentato bruscamente i tassi di interesse fino al 2022 per frenare l’aumento dell’inflazione.
Ma ora i mercati temono che i tassi di interesse elevati possano pesare sulla crescita economica di quest’anno. Gli indicatori recenti segnalano già un raffreddamento dell’attività, che potrebbe peggiorare se i tassi rimarranno relativamente alti nel breve termine.
I segnali della Fed hanno anche mostrato che i responsabili politici temono una “lieve” recessione degli Stati Uniti quest’anno, che potrebbe potenzialmente estendersi ad altre regioni.
Per questo motivo, i mercati sono rimasti cauti nei confronti degli asset più rischiosi, limitando i guadagni dei mercati asiatici questo venerdì.