Investing.com -- Morgan Stanley (NYSE:MS) ha comunicato oggi ricavi netti pari a 13,3 miliardi di dollari per il terzo trimestre 2023, in crescita rispetto ai 13 miliardi di dollari di un anno fa. Tuttavia, l'utile netto della banca newyorkese nel periodo si è attestato a 2,4 miliardi di dollari, ovvero 1,38 dollari per azione, in calo rispetto all'utile netto di 2,6 miliardi di dollari e 1,47 dollari per azione, del terzo trimestre 2022.
I risultati sono superiori alle aspettative degli analisti che si attendevano 1,32 dollari per azione e un fatturato di 13,25 miliardi. Le azioni di Morgan Stanley sono scese del 14,55% a 80,33 negli ultimi 3 mesi, mentre nell’ultimo anno si sono apprezzate del 4,14%.
"Nonostante il contesto di mercato sia rimasto contrastato in questo trimestre, l'azienda ha ottenuto risultati solidi con un Rotce del 13,5%. Le nostre attività nel settore azionario e in quello del reddito fisso hanno navigato bene sui mercati e sia il Wealth che l'Investment Management hanno prodotto un aumento dei ricavi e dei profitti rispetto all'anno precedente. Nel trimestre abbiamo completato l'integrazione di E*TRADE, portando avanti la nostra strategia di creare sinergie di fatturato tra i vari canali e di attirare i clienti verso la nostra migliore offerta di consulenza. La nostra capacità di raccogliere asset, insieme alla nostra forte posizione di capitale e ai nostri franchise di clienti leader, ci posiziona per garantire una crescita continua e forti rendimenti per gli azionisti in futuro", ha commentato James P. Gorman, presidente e amministratore delegato di Morgan Stanley.
Proseguendo nella lettura dei conti trimestrali e come sottolineato dal ceo, dunque, l’azienda ha conseguito un Rotce del 13,5%. Il rapporto di efficienza delle spese di Morgan Stanley da inizio anno è stato del 75%. Il trimestre ha incluso spese di integrazione per 68 milioni di dollari. Il coefficiente patrimoniale standardizzato Common Equity Tier 1 si è attestato al 15,5%.
Per quanto riguarda i dati per settore, i ricavi netti nell'institutional securities sono scesi a 5,7 miliardi di dollari rispetto ai 5,8 miliardi di dollari di un anno fa. L'utile è stato di 1,2 miliardi di dollari rispetto agli 1,6 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2022. Il risultato riflette l’andamento positivo dei settori Equity (+2%) e Fixed Income (+11%), mentre l'attività di Investment Banking si è ridotta notevolmente registrando un calo del 27% rispetto a anno fa. A incidere in modo particolare è stata la debolezza di Ipo e del comparto fusioni e acquisizioni.
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Il Wealth Management ha registrato un fatturato netto di 6,4 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 6,1 miliardi di dollari di un anno fa. L'utile ante imposte di 1,7 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre ha determinato un margine ante imposte del 26,7%. I ricavi netti sono aumentati del 5% rispetto a un anno fa Il Wealth Management ha conseguito un margine ante imposte del 26,7%. Sul trimestre hanno inciso particolarmente i flussi positivi delle commissioni, pari a 22,5 miliardi.
I ricavi netti dell'Investment Management si sono attestati a 1,3 miliardi di dollari, in aumento del 14% rispetto all'anno precedente. L'utile è stato di 241 milioni di dollari, oltre il doppio rispetto ai 116 milioni di dollari di un anno fa. I ricavi netti sono aumentati del 14% rispetto a un anno fa: le commissioni di gestione patrimoniale e le commissioni correlate sono aumentate grazie all'incremento dell'Aum medio dovuto all'aumento del valore delle attività.