OraFinanza - Di norma, l’uscita di dati macroeconomici in linea con le aspettative muove poco i mercati, non ieri. I prezzi al consumo negli Stati Uniti, sia quelli base che quelli core, si sono collocati esattamente sui livelli del consensus, ma gli investitori hanno reagito come se avessero trovato una pepita d’oro nelle comunicazioni diffuse ieri pomeriggio dal Bureau of Labors Statistics.
Il Nasdaq Composite ha chiuso con un rialzo dell'1,8%, superando per la prima volta in assoluto i 20.000 punti. Sono passati meno di cinque anni da quando l'indice tecnologico ha superato quota 10.000 punti, era l'estate del 2020. Anche la maggior parte dei magnifici 7 titoli del tech, oltre all’indice, ha festeggiato il raggiungimento dei massimi storici: Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Tesla (NASDAQ:TSLA), Amazon (NASDAQ:AMZN), Meta Platforms e Apple (NASDAQ:AAPL). L'S&P 500 ha guadagnato lo 0,8%, mentre il Dow Jones è sceso dello 0,2%.
L'indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% a novembre, +2,7% anno su anno. L'importantissimo CPI core, che esclude le componenti alimentari ed energetiche, è aumentato dello 0,3% nel mese e del 3,3% su base annua.
Si tratta del quarto mese consecutivo di aumenti dello 0,3%, ma la composizione dell'aumento ha un risvolto positivo. Barron’s segnala che il rapporto ha evidenziato un rallentamento dell'inflazione legata all'edilizia residenziale a novembre.
L'indice degli alloggi è aumentato dello 0,3% a novembre, con un rallentamento rispetto allo 0,4% di ottobre. Ma resta da vedere se si tratterà di un rallentamento duraturo: l’azionario ci crede, l’obbligazionario un po’ meno. Ieri, nel giorno del record del Nasdaq Composite e del Nasdaq 100, il Treasury Note a dieci anni si è indebolito a 4,28%, 5 punti base in più del giorno prima. La curva dei tassi ha cambiato profilo, con il differenziale dieci anni - due anni salito a 13 punti base.
"Sebbene i progressi complessivi siano più lenti di quanto vorremmo, i dettagli del rapporto di oggi contengono alcune notizie incoraggianti che dovrebbero mantenere la Fed fiduciosa sul fatto che l'inflazione finirà per abbassarsi", ha scritto Eric Winograd, direttore della ricerca sui mercati economici sviluppati di Alliance Bernstein. Oggi arriveranno altri dati sull'inflazione: l'indice dei prezzi alla produzione di novembre. Si prevede un aumento del 2,6% rispetto all'anno precedente, con un aumento del 3,3% dell'IPP core.
I trader danno al cento per cento un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve la settimana prossima.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire piatte, future Dax di Francoforte +0,1%. Ieri l’indice dell’azionario tedesco è salito del 0,3%.
Oggi alle 14.30 esce il comunicato di politica monetaria della banca centrale dell’Eurozona. “I mercati si aspettano un taglio di 25 punti base questa settimana e a seguire, fino a giungere all'1,75% in estate”, scriveva ieri sera in una nota Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac.
Lo strategist prosegue così: “La domanda che gli investitori si pongono è se sia previsto un taglio di 50 punti base nell'arco di questo periodo. A nostro avviso, le preoccupazioni per il rallentamento della crescita dovuto ai dazi imposti da Trump e l'incertezza politica in tutta la regione fanno sì che il tasso di riferimento possa essere inferiore a quello previsto dal mercato (1,5% o meno). Tuttavia, per il momento riteniamo ancora improbabile un taglio di 50 punti base, considerando la sorprendente crescita al rialzo del terzo trimestre, le prospettive di un ciclo monetario statunitense meno favorevole dopo l'ultimo meeting della BCE e il fatto che è troppo presto per valutare gli effetti negativi di eventuali future politiche di Trump.
La BCE potrebbe tuttavia manifestare la propria intenzione di passare da un “approccio riunione per riunione” a una “volontà di avvicinarsi al tasso neutrale”, al fine di considerare i rischi associati a un sentiment debole dei consumatori e alle incertezze politiche. Così facendo, potrebbe ristabilire una forma di visione prospettica su una traiettoria di politica monetaria più accomodante”.
Ogg la Francia conoscerà il nome del nuovo primo ministro, assicura l'Eliseo. Macron lo annuncerà in serata, al rientro da una visita in Polonia. Dopo la riunione di ieri in cui il presidente e le forze politiche - escluse le estreme, Rn di Marine Le Pen e Lfi di Jean-Luc Mélenchon - hanno fatto passi avanti sul concetto inedito per la Francia di “non sfiducia", adesso viene il difficile: sul nome del premier, l'esile costruzione "di metodo" voluta da Macron rischia di crollare.
E' ancora il centrista François Bayrou il candidato più gettonato, ma su di lui ci sono opposizioni sia da sinistra che da destra. Da non trascurare però la disponibilità del Partito socialista - contrario a Bayrou e sempre per un premier della gauche - a "non sfiduciare automaticamente" il presidente del MoDem qualora fosse lui il prescelto.
Intanto, in un sondaggio condotto all'indomani della caduta del governo Barnier, in gran parte addebitabile al Rassemblement National di estrema destra, Marine Le Pen vola: al primo turno delle presidenziali del 2027 schianterebbe con il 36% contro il 25% una personalità come l'ex premier Edouard Philippe, che si è già dichiarato.
Soltanto due punti percentuali più in basso per il suo delfino, il giovane Jordan Bardella, se fosse lui il concorrente nel caso la leader fosse dichiarata ineleggibile nella sentenza del processo per i falsi impieghi al Parlamento europeo.
In scia a Wall Street, accelerano nel finale le principale borse dell’area. Nikkei di Tokyo +1,3%, mentre lo yen si indebolisce. Hange Seng di Hong +1,5%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,5%.
La borsa di Seul è in rialzo dell’1,5% mentre la situazione politica torna a complicarsi. Il presidente coreano Yoon Suk-yeol ha giurato di voler combattere "con il popolo fino all'ultimo minuto", nel suo nuovo discorso tv alla nazione dopo lo shock creato per la legge marziale del 3 dicembre.
"Mi scuso di nuovo con le persone che devono essere state sorprese e ansiose a causa della legge marziale. Per favore, fidatevi della mia lealtà verso il popolo", ha aggiunto, nell'imminenza della nuova mozione di impeachment delle opposizioni.
"Non eviterò la responsabilità legale e politica riguardo alla dichiarazione della legge marziale", ha aggiunto, accusando l'opposizione di aver spinto il paese in una "crisi nazionale”. Il partito del presidente, per bocca del suo leader, si è detto a favore della messa in stato d’accusa di Yoon.
Unicredit (BIT:CRDI). Al termine del processo Srep la Bce ha fissato per il 2025 un requisito minimo di capitale, per il Cet1, del 10,27%. Il requisito patrimoniale Pillar 2 rimane fissato a 200 punti base. Unicredit è sempre più tra due fuochi, scriveva ieri l’Ansa. In attesa del deposito venerdì alla Consob del documento d'offerta su Banco Bpm (BIT:BAMI), resta caldo il fronte di Commerzbank (ETR:CBKG). La Germania, per non trovarsi impreparata di fronte a nuovi blitz, ha nominato Rothschild come consulente. Berlino che ha ancora una quota del 12% nell'istituto, non vuole fare altri errori, come a settembre con Unicredit piombata nell’azionariato con il 9% e poi arrivata, in derivati, al 21% con il programma di raggiungere il 29,9 per cento del capitale. L'obiettivo tedesco è quello di alzare la difesa sulle prossime mosse del gruppo di Piazza Gae Aulenti, sebbene la partita sia 'congelata' dalle elezioni in Germania di fine febbraio del prossimo anno e dalle mire di Orcel su Piazza Meda. Anche in questo caso, però, c'è un muro da aggirare ed è quello eretto dal Credit Agricole (EPA:CAGR). La 'Banque Verte' salita al 15,1% di Banco Bpm (BIT:PMII) con la possibilità di spingersi fino al 20%, è sempre più l’arbitro.
Banco BPM. Al termine del processo Srep la Bce ha fissato per il 2025 un requisiti minimo di capitale, per il Cet1, del 9,18%. Il requisito patrimoniale complessivo Pillar 2 è pari al 2,25% dal 2,52% per il 2024.
Brunello Cucinelli (BIT:BCU) rivede al rialzo le previsioni di fatturato del 2024 tra l'11% e il 12% grazie al forte andamento delle vendite degli ultimi mesi che consentono di stimare una crescita del quarto trimestre in linea con il terzo.
Monte dei Paschi per distribuire i dividendi non sarà più obbligata a chiedere un'autorizzazione preventiva alla Bce. La decisione è stata presa dalla Banca centrale europea che ha rimosso il vincolo al termine dell'esercizio Srep 2024 condotto nei confronti di Rocca Salimbeni. Siena ha comunicato i risultati. Francoforte ha fissato il requisito minimo Cet1 per il 2025 all'8,78%, indica la Banca guidata da Luigi Lovaglio, specificando che questa è la sommatoria tra Pillar 1 (4,5%), Pillar 2 (1,41%) e combined buffer requirement (2,87%). Il requisito aggiuntivo di capitale P2R è stato ridotto dalla Bce al 2,5% dal 2,75% richiesto per il 2024.
La pillar" capital guidance è invariata all'1,15%. L'istituto di Rocca Salimbeni nella nota ricorda che sulla base dei risultati dei nove mesi, rispetta e supera ampiamente i nuovi requisiti chiesti dalla banca centrale europea. Al 30 settembre scorso Banca Mps (BIT:BMPS) aveva un Cet1 del 18,4% e un total capital ratio del 21,7% (13,37% il requisito minimo richiesto per il 2025 da Francoforte.