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Non ci sono "pasti gratis" e su Big Tech la volatilità potrebbe non essere finita

Pubblicato 07.08.2024, 09:04
© Reuters

a cura di Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management

Alzi la mano chi, nel corso della giornata di lunedì 5 agosto, non abbia pensato almeno un attimo al Black Monday del 1987.

Anche se non l’ho vissuto in prima persona, ho ascoltato tanti racconti di operatori di lungo corso che me lo hanno descritto proprio per come si è svolto e che l'altro giorno mi hanno rammentato come ci fossero tanti fattori che tutti insieme stavano creando proprio i presupposti per la tempesta perfetta, che alla fine è rimasta fortunatamente confinata entro i limiti del decente.

Sebbene i "calmieratori" di mercato, che sono stati inseriti nel tempo proprio per evitare che certe situazioni si trasformino in valanghe vere e proprie, abbiano agito nella maniera corretta, ciò non toglie il fatto che, quando si esagera con determinate strategie di investimento, i risultati sono sempre gli stessi, ovvero movimenti di prezzo contrari e violenti, esacerbati dalle margin call dove tutti si precipitano a chiudere le posizioni.

Un po’ come voler scappare da un cinema pieno in fiamme con poche porte di uscita.

Ma quali sono queste strategie d'investimento colpevoli di creare il panico?

Sicuramente indebitarsi in yen, dove si pagano tassi di interesse molto bassi, per andare ad investire in valute maggiormente remunerative è stata una delle attività più utilizzate e tutto questo ha portato lo yen a svalutarsi in maniera costante nei confronti di tutte le monete mondiali, ma in particolare nei confronti del dollaro, contro il quale si è indebolito nel giro di un anno e mezzo da circa 122 a quasi 162.

Quindi, investitori che vendevano yen e compravano dollari guadagnando sia dalle attività in dollari che dalla svalutazione della moneta giapponese.

Questa attività, comunemente chiamata di "carry trade" era fortemente affollata, visto che sembrava un pasto gratis. Pur tuttavia, quando poi avvengono discese repentine che possono essere causate da molteplici fattori, spesso ci ritrova con il cerino in mano e si rischia di perdere più di quanto si abbia guadagnato nel corso del tempo.

Un po’ come accadde nel febbraio del 2018 a coloro che vendevano sistematicamente volatilità incassando il contango e poi in una notte si sono ritrovati con un pugno di mosche a causa delle margin call che li hanno costretti a chiudere le posizioni nel momento di mercato peggiore.

Questo per ricordare a tutti che i pasti gratis, che facciano guadagnare senza rischi in tutte le stagioni, semplicemente non esistono.

Poiché non sono più un giovanotto e la gente sa che ho già vissuto in passato situazioni come queste, in molti mi hanno chiesto cosa penso che possa accadere nel prossimo futuro.

La mia sensazione, ma ovviamente potrei benissimo sbagliare perché è sempre difficile poter prevedere nel breve i movimenti dei mercati finanziari, spesso dilatati da algoritmi e robo trader, è che questa volatilità continuerà anche nei prossimi giorni.

Se fosse vero che l’economia americana si sta in effetti indebolendo e la FED dovesse effettivamente essere già in ritardo nel tagliare i tassi, questi multipli di mercato sarebbero effettivamente un po’ tirati e la correzione pertanto potrebbe continuare, soprattutto sulle Big Tech che hanno trascinato al rialzo gli indici da ottobre 2023 con performance stellari. Basti pensare che Nvidia, che ha corretto quasi di un 30 %, è ancora sopra di oltre il 100% da inizio anno.

Pur tuttavia, sullo sfondo rimangono sempre le elezioni presidenziali americane di novembre che offriranno maggiori indicazioni per una strategia di investimento a più lungo raggio.

Nell' immediato, così come al telegiornale dicono di bere tanta acqua quando fa molto caldo, consiglio vivamente di non farsi prendere dal panico e di evitare di vendere quando i listini crollano o di comprare quando rimbalzano dopo i crolli perché bisognerebbe piuttosto fare il contrario.

Però, siccome non ci si inventa trader da un giorno all'altro, meglio allora non fare alcunché, se non un check che il proprio portafoglio sia in linea con il profilo di rischio prescelto in momenti di calma.

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