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Secondo JPMorgan, sfide come l'aumento del valore del dollaro, l'aumento dei tassi di interesse sulle obbligazioni e la concentrazione degli investimenti pongono problemi al mercato azionario.

Pubblicato 22.04.2024, 11:30
© Reuters.
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Il valore del dollaro USA sta aumentando, i tassi di interesse sulle obbligazioni sono in crescita e la concentrazione degli investimenti sul mercato sta diventando più ristretta. Questi fattori stanno creando un ambiente difficile per i titoli azionari negli Stati Uniti, portando a una maggiore possibilità di perdite, secondo gli strateghi di JPMorgan nel loro rapporto di lunedì.

Gli strateghi hanno osservato cambiamenti negli schemi recenti, come l'espansione dei multipli dei prezzi azionari osservata nei mesi precedenti, i livelli insolitamente bassi di volatilità fino a poco tempo fa, le differenze più ridotte nei tassi di interesse tra i prestiti ad alto rischio e quelli a basso rischio dal 2007 e la passata difficoltà degli investitori a prevedere qualsiasi evento negativo significativo che possa influire sui prezzi delle azioni.

Il team di JPMorgan ha espresso preoccupazione per la continua trascuratezza dei rischi nelle valutazioni dei prezzi azionari, per il persistere di tassi d'inflazione elevati, per i potenziali aggiustamenti delle politiche della Federal Reserve, per l'aumento dei tassi d'interesse per motivi negativi e per la possibilità che la crescita degli utili prevista per il 2024 sia eccessivamente ottimistica.

Dall'inizio dell'anno il dollaro USA si è rafforzato, il che di solito mette in difficoltà le azioni perché tendono a muoversi in direzioni opposte. Sebbene i prezzi delle azioni siano aumentati quest'anno nonostante il rafforzamento del dollaro, questa divergenza potrebbe ridursi, come ha osservato JPMorgan.

Inoltre, l'istituto finanziario di Wall Street prevede che un aumento dei tassi di interesse obbligazionari rispetto ai livelli attuali avrà probabilmente un effetto negativo sul mercato azionario, come si è visto la scorsa estate quando l'indice S&P 500 è sceso del 10%.

Sebbene i prezzi del petrolio siano rimasti stabili la scorsa settimana, sono aumentati del 15% dall'inizio dell'anno e i prezzi della benzina sono ancora in crescita.

Gli strateghi hanno dichiarato che mentre l'aumento dei prezzi dell'energia all'inizio dell'anno poteva essere attribuito a un miglioramento delle attività economiche, i recenti aumenti sono dovuti principalmente a un'offerta limitata e all'inclusione di maggiori rischi legati alla politica internazionale nella determinazione dei prezzi.

Questa situazione è particolarmente preoccupante perché coincide con l'annuncio della Federal Reserve di aver gestito con successo l'inflazione e con la convinzione che l'aumento dell'indice dei prezzi al consumo di gennaio e febbraio sia solo temporaneo. Queste convinzioni potrebbero ora essere messe in discussione, hanno osservato.

In prospettiva, qualsiasi ulteriore aumento del valore del dollaro USA, dei tassi di interesse o del prezzo del greggio Brent, insieme all'acuirsi dei rischi politici internazionali, potrebbe aumentare significativamente il potenziale di perdita del mercato azionario. Secondo il team di JPMorgan, questa situazione indica che un approccio più cauto e difensivo al trading potrebbe essere consigliabile.


Questo articolo è stato prodotto e tradotto con l'aiuto dell'intelligenza artificiale e revisionato da un redattore. Per ulteriori dettagli, consultare i nostri Termini e condizioni.

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