Di Geoffrey Smith
Investing.com - I titoli legati a greggio e gas schizzano mentre le compagnie aeree ed altri titoli ciclici soffrono questo lunedì, con il mondo che è stato costretto a rinunciare alle previsioni sui prezzi del greggio sulla scia degli attacchi contro gli impianti in Arabia Saudita nel fine settimana.
Alle 5 ET, BP (LON:BP) e Royal Dutch Shell (LON:RDSa) schizzano in testa all’indice britannico FTSE 100, con impennate rispettivamente del 3,8% e del 2,8%, mentre altri operatori come Tullow Oil (LON:TLW) e Lundin Petroleum vanno alle stelle con +8,9% e +6,7%.
I colossi europei come Equinor, Total, Eni (MI:ENI) e Repsol (MC:REP) schizzano tra il 4,3% e l’1,5%.
Un altro grande vincitore è la norvegese Seadrill, che sembrava dirigersi verso un secondo processo di insolvenza quando i prezzi del greggio sono scesi ad agosto. Rimbalza del 7,0% alle 4:30 ET e segna un’impennata del 60% dal suo minimo di inizio settembre.
Gli appaltatori nel settore del greggio e del gas sono andati meno bene, rispecchiando il fatto che, anche se degli improvvisi guadagni sono garantiti a chiunque produca al momento, non è ancora chiaro se l’inatteso rialzo durerà abbastanza a lungo da incentivare maggiori investimenti sulle forniture alternative. Gli analisti di Rystad Energy avevano previsto la scorsa settimana che il settore dei servizi per giacimenti petroliferi si sarebbe diretto verso la recessione il prossimo anno, dopo tre anni di espansione (sebbene Audun Martinsen, capo analista del settore, preveda che torni in crescita dal 2021).
Alle 5, Technip (PA:FTI) schizza del 3,7% mentre Saipem (MI:SPMI) del 2,0% e Petrofac (LON:PFC) del 2,1%.
Per quanto riguarda le reazioni iniziali, le compagnie aeree sono state l’immagine speculare dei rialzi del settore petrolifero. Il settore in ogni caso è in difficoltà per la capacità in eccesso e la domanda debole e non si trova in una posizione ottimale per sopportare uno shock duraturo dei prezzi del greggio.
Air France-KLM segna il tonfo peggiore, del 4,0%, mentre la low-cost Wizz Air crolla del 2,8% e Lufthansa del 2,6%. La norvegese Air Shuttle è in controtendenza, con un’impennata del 6,4% tra i progressi nella ristrutturazione di due dei suoi principali bond.
Nel complesso, i mercati hanno preso male le notizie dal Medio Oriente e sul sentimento pesano anche i dati economici deboli dalla Cina, dove le vendite al dettaglio e la crescita degli investimenti fixed asset hanno deluso le aspettative e la produzione industriale è aumentata al tasso più lento dal 2002, secondo i dati di Investing.com.
L’indice di riferimento Stoxx 600 scende dello 0,6%, mentre il tedesco DAX va giù dello 0,7% e l’italiano FTSE MIB dell’1,2%. Le performance migliori sono quelle del FTSE 100, sceso di solo lo 0,1% e, ovviamente, dell’indice russo RTS, schizzato dell’1,3% nella prospettiva di rialzi inaspettati per il greggio.