Di Ambar Warrick
Investing.com - Gli indici azionari cinesi sono in calo un contesto di perdite generalizzate venerdì, mentre i dati economici contrastanti hanno sollevato alcune preoccupazioni sui tempi della ripresa economica di quest’anno; gli altri listini asiatici sono in salita e restano in attesa dei dati NFP sull’occupazione USA.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi rispettivamente dell’1,7% e dell’1,4%. Entrambi gli indici hanno registrato una costante presa di profitto questa settimana, dopo aver recentemente toccato i massimi plurimensili. Gli indici cinesi sono stati anche i peggiori in Asia questa settimana.
La pubblicazione di dati economici contrastanti ha alimentato i timori per la ripresa in Cina, dopo l’abolizione della politica dello zero-COVID. Mentre il settore dei servizi ha registrato un forte rimbalzo a gennaio dopo quattro mesi di ribassi, un sondaggio privato ha mostrato che le imprese manifatturiere più piccole sono ancora in difficoltà di fronte all’aumento dei casi di COVID-19 e ai problemi persistenti della catena di approvvigionamento.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è stato il peggior della giornata, con un calo dell’1,8% a causa delle perdite dei titoli tecnologici. Il sentimento verso il settore tecnologico è stato intaccato dai risultati trimestrali contrastanti delle principali aziende statunitensi pubblicati nella notte.
Anche gli altri indici asiatici ad alto contenuto tecnologico sono rimasti indietro, con l’indice Taiwan Weighted in rialzo dello 0,1%, mentre il sudcoreano KOSPI ha guadagnato lo 0,5%.
I titoli asiatici più ampi sono saliti grazie al sentimento di cautela in attesa dei dati USA sull’occupazione non agricola.
I mercati hanno digerito anche una prospettiva contrastante sulla politica monetaria da parte della Federal Reserve. Sebbene la banca abbia notato che l’inflazione si è ridotta significativamente negli ultimi mesi, ha comunque segnalato ulteriori aumenti dei tassi di interesse, dato che le pressioni sui prezzi sono ancora relativamente elevate nel Paese.
I mercati temono inoltre che l’aumento dei tassi d’interesse statunitensi possa dare il via a una potenziale recessione nel corso dell’anno, uno scenario che non lascia presagire nulla di buono per i titoli asiatici, che sono molto esposti al rischio.
La maggior parte delle borse regionali ha chiuso la settimana in marginale rialzo, dopo un iniziale rally sulle scommesse che la Fed potrebbe interrompere il suo ciclo di rialzo dei tassi prima del previsto.
I titoli indiani sono saliti venerdì, con gli indici Nifty 50 e BSE Sensex 30 che hanno guadagnato rispettivamente lo 0,2% e lo 0,6%. Ma è proseguito il grave crollo delle azioni di Adani Enterprises Ltd (NS:ADEL) e delle sue società collegate.
Il titolo è crollato del 30% venerdì ai minimi di due anni e si avvia a chiudere la settimana con un crollo del 60%.