MILANO (Reuters) - L'esecutivo comunitario potrebbe essere stato eccessivamente 'duro' nelle richieste rivolte alla zona euro, Italia compresa, per la correzione dei conti pubblici. Questo però è avvenuto in una fase di estrema crisi, in cui era a repentaglio la sopravvivenza stessa della valuta unica europea.
A dirlo è Marco Buti, direttore generale per gli Affari economici e finanziari della Commissione Ue, durante una tavola rotonda milanese nel corso di un convegno Ispi.
"Probabilmente siamo stati troppo duri nelle raccomandazioni di aggiustamento di bilancio ma eravamo in una fase in cui l'esistenza dell'euro era a rischio" commenta.
Il riferimento è agli anni scorsi, al culmine della crisi finanziaria che ha travolto la zona euro con pesanti effetti di contagio per alcuni paesi tra cui l'Italia.
Bruxelles chiede attualmente all'Italia di abbattere l'elevato livello del debito affrontando il problema della produttività, aprendo però alla prospettiva di flessibilità nel calcolo del deficit.
Nell'ultima versione, riguardante il 2015, la Commissione ha formulato sei raccomandazioni specifiche per aiutare l'Italia a migliorare le prestazioni economiche. I settori critici sono per Bruxelles finanze pubbliche e tassazione, investimenti infrastrutturali e fondi Ue, pubblica amministrazione e giustizia, settore finanziario, mercato del lavoro, determinazione dei salari ed istruzione, semplificazione e concorrenza.
(Elvira Pollina)