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ANALISI - Voto, sondaggisti avvertono, risultato imprevedibile

Pubblicato 09.02.2018, 15:16
Aggiornato 09.02.2018, 15:20
© Reuters. 31 maggio 2015, al voto a Napoli

di Gavin Jones

ROMA (Reuters) - Un inedito sistema elettorale e un gran numero di indecisi rendono il risultato delle elezioni politiche italiane del 4 marzo largamente imprevedibile, avvertono i sondaggisti.

"Per prevedere il prossimo governo serve un mago, non un sondaggista", afferma Antonio Noto, responsabile dell'istituto Noto Sondaggi. "L'unica cosa di cui mi sento certo è che il risultato delle urne non sarà ciò che i sondaggi suggeriscono al momento".

Tutte le rilevazioni delle ultime sei settimane dicono che il Movimento 5 stelle è il primo partito ma, non essendo alleato con nessuno, non sarà in grado di dar vita a una maggioranza di governo.

Il centrodestra guidato da Silvio Berlusconi con Lega, Fratelli d'Italia e una parte dei centristi è al momento la coalizione favorita.

LA PARTITA SI VINCE AL SUD

Molto dipenderà dal risultato al Sud.

Secondo la nuova legge elettorale varata in ottobre, il 64% dei seggi sarà assegnati su base proporzionale, il resto in scontri diretti in collegi uninominali.

"Le elezioni si decideranno nei collegi uninominali", commenta Federico Benini, capo dell'agenzia demoscopica Winpoll.

Benini sostiene che il centrodestra si aggiudicherà la gran parte dei collegi uninominali a Nord e se la vedrà in quelli a Sud con i grillini.

Secondo i sondaggisti, il Pd ha poche chance di vincere, anche in coalizione con alcuni piccoli partiti, considerando anche che Leu (Liberi e uguali, la formazione di ex Pd capitanata dall'attuale presidente del Senato Piero Grasso accreditata tra il 5 e il 7%) al momento è fuori dall'alleanza.

Secondo Benini i democratici potrebbero addirittura non aggiudicarsi alcun collegio uninominale nel Meridione.

I sondaggi vedono mediamente i 5 stelle al 27-29%, il Pd al 22-25% e la coalizione di centrodestra al 35-39%. [L8N1OS2Q2]

ELETTORI LAST MINUTE

Molti osservatori dicono che al centrodestra basterebbe circa il 40% dei voti per avere la maggioranza parlamentare ma per i sondaggisti è un ragionamento semplicistico.

Secondo Noto, se il centrodestra andrà bene nei collegi uninominali potrebbe bastare anche il 36% dei voti. In caso contrario, probabilmente non basterebbe nemmeno il 42-43%.

In una simulazione studiata dal politologo della Luiss Roberto D'Alimonte si calcola che al centrodestra servirebbe il 40% dei voti proporzionali e il 70 degli uninominali per ottenere una maggioranza risicata alla Camera.

Nell'ultima settimana, SWG, Ixe e Index hanno predetto che il centrodestra riuscirà ad ottenere circa 290 seggi a Montecitorio dove per avere la maggioranza ne servono 316.

Ad ogni modo, tali proiezioni, dicono gli stessi sondaggisti, hanno un ampio margine di errore e secondo Noto sono da prendere "totalmente con le pinze."

Un altro fattore da non sottovalutare è il gran numero - circa il 38% - di elettori che deciderà se e chi votare solo all'ultimo momento. Potrebbero essere loro, in ultima analisi, a decidere il risultato delle urne.

© Reuters. 31 maggio 2015, al voto a Napoli

Grafico: http://tmsnrt.rs/2BNVobt

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