PECHINO/TAIPEI (Reuters) - La Cina ha imposto diverse sanzioni, tra cui il divieto di ingresso, a sette funzionari e parlamentari taiwanesi, accusati di essere "irriducibili indipendentisti", suscitando la condanna di Taiwan.
Le sanzioni arrivano dopo che la presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi ha visitato Taiwan questo mese, un viaggio che secondo la Cina ha inviato un segnale sbagliato a quelle che considera forze pro-indipendenza.
La Cina considera Taiwan un proprio territorio e non un paese indipendente. Il governo di Taiwan contesta le rivendicazioni della Cina.
L'ufficio cinese per gli Affari di Taiwan ha detto che tra le persone sanzionate ci sono l'ambasciatore de facto di Taiwan negli Stati Uniti, Hsiao Bi-khim, il segretario generale del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Taiwan, Wellington Koo, e politici del Partito Democratico Progressista al governo di Taiwan.
Un portavoce dell'ufficio Affari di Taiwan ha aggiunto che le persone sanzionate non potranno visitare la Cina, Hong Kong e Macao. Inoltre, le aziende e gli investitori che fanno capo alle persone sanzionate non potranno trarre profitto dalle attività condotte in Cina.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)