ROMA (Reuters) - Il Pd, uscito sconfitto alle elezioni del 4 marzo, ha ribadito al Capo dello Stato che avrà un ruolo di minoranza nel futuro Parlamento tornando ad escludere intese di governo con il centrodestra o il Movimento 5 stelle.
"L'esito elettorale, per noi negativo, non ci consente di fromulare ipotesi di governo che ci riguardino in coerenza con il programma presentato agli elettori", ha detto il segretario reggente Maurizio Martina al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il partito democratico ribadisce quindi che spetta al centrodestra e ai cinque stelle provare a dare un esecutivo all'Italia: "Per noi si tratta di capire ora se queste forze siano in graqdo di avanzare una ipotesi di governo praticabile. Si facciano carico fino fondo della responsabilità che noi avvertiamo".
Martina spiega inoltre che il Pd ha rappresentato a Mattarella "quattro questioni": lotta alla disuguaglianza; politiche di stimolo dell'economia, la crisi migratoria e la riconferma delle politiche europee nel quadro delle alleanze internazionali.
I democratici rilanciano più in dettaglio una politica sociale centrata su robusti assegni famigliari e sul raddoppio delle risorse destinate al reddito di inclusione, già operativo e considerato più realistico del reddito di cittadinanza promosso da 5s, il cui costo è di circa un punto di Pil.