MILANO (Reuters) - La Lombardia, la regione italiana più colpita dall'epidemia di coronavirus, invita il governo a considerare misure ancora più drastiche di quelle già decise per limitare il contagio, che nel territorio lombardo ha già provocato 333 morti.
"E' il tempo della fermezza. Ho incontrato i sindaci dei capoluoghi lombardi e il presidente di Anci Lombardia, chiedono tutti la stessa cosa: chiudere tutto adesso, tranne i servizi essenziali per ripartire il prima possibile", ha scritto stamane su Facebook (NASDAQ:FB) il governatore Attilio Fontana.
"Le mezze misure, l'abbiamo visto in queste settimane, non servono a contenere questa emergenza", ha aggiunto Fontana.
Ieri l'esecutivo ha esteso a tutta l'Italia una serie di misure restrittive che impongono, tra l'altro, alla popolazione di muoversi solo per motivi essenziali, ovvero ragioni di lavoro, salute e prima necessità fino al 3 aprile, nel tentativo di contenere l'epidemia, che rischia di mandare al collasso il servizio sanitario.
Se musei, scuole, università, cinema, palestre, centri ricreativi sono stati chiusi fino al 3 aprile, per quanto riguarda le attività produttive, il governo ha chiesto di incentivare il più possibile il lavoro a distanza, ove possibile, e dato la possibilità ai datori di lavoro di ricorrere allo strumento delle ferie.
Dello stesso avviso i sindacati: "se milioni di persone continuano a doversi muovere nei nostri territori per andare a lavorare, se viaggiano a stretta vicinanza sui mezzi pubblici, se lavorano fianco a fianco nelle fabbriche, negli uffici, nelle aziende di servizi, le probabilità di contagio restano altissime", si legge in una nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil.
"E' con questa consapevolezza che chiediamo alla Regione una profonda ma urgente valutazione sulla necessità e l'urgenza di procedere al fermo di ogni attività economica, imprenditoriale, produttiva, di servizio che non sia giudicata essenziale e per la sua natura non sospendibile", si legge nella nota.
(Elvira Pollina)