di Elvira Pollina
MILANO (Reuters) - Il tribunale di Milano ha accolto il ricorso di Sky Italia annullando il bando di Mediapro per la sublicenza dei diritti pay tv del campionato di Serie A relativi al triennio 2018-2021, contestando la violazione della normativa antitrust.
La decisione aumenta l'incertezza per i club, il cui fatturato dipende per oltre la metà dai diritti tv.
Se la fase di stallo proseguirà, le società rischiano di non poter fare affidamento sulle tranche dei pagamenti solitamente disponibili per luglio.
Nell'ordinanza, che Reuters ha potuto visionare, il giudice Claudio Marangoni ravvisa un abuso di posizione dominante da parte di Mediapro che -- attraverso la formulazione dei pacchetti da vendere agli operatori media -- "intenderebbe estendere di fatto la sua influenza nel mercato a valle della raccolta pubblicitaria e della fornitura di contenuti, in una sorta di integrazione verticale tra detti mercati".
Mediapro, che si è aggiudicata i diritti del triennio come intermediario indipendente offrendo poco più di 1,05 miliardi di euro a stagione, ovvero il minimo richiesto dalla Lega, non è stata immediatamente disponibile a commentare.
L'obiettivo dichiarato del gruppo spagnolo, la cui maggioranza è stata acquisita dal fondo di private equity cinese Orient Hontai, è produrre un canale della Serie A da vendere alle diverse piattaforme, possibilità non concessa ad un intermediario indipendente, come specificato da un parere dell'Antitrust.
Sky Italia in una nota sottolinea come la decisione del tribunale di Milano abbia confermato la necessità di verificare l'aderenza del bando di Mediapro alle leggi italiane e ribadisce di essere pronta ad "un'importante offerta" che possa "dare certezza agli appassiontati e allo stesso tempo garantire il futuro dei club e di tutto il sistema calcio".
Mediapro ora ha 15 giorni di tempo per presentare ricorso contro il provvedimento del tribunale di Milano, eventualità che potrebbe allungare ulteriormente i tempi e complicare la situazione.
La Lega Serie A, a sua volta, ha inviato a Mediapro una lettera di diffida, in cui si chiede al gruppo di presentare le garanzie previste dal contratto entro il 22 maggio.
Il gruppo spagnolo, infatti, dopo la decisione del tribunale di sospendere d'urgenza il bando, non ha presentato la fideussione da 1,2 miliardi di euro a garanzia dei pagamenti della prossima stagione.
Proprio il 22 maggio è stata fissata un'assemblea dei rappresentanti della Lega Serie A che, in assenza dalla presentazione delle garanzie richieste, potrebbero mettere in mora Mediapro e decidere di formulare un nuovo bando per la vendita delle licenze.