ROMA (Reuters) - Il voto in Molise e Friuli Venezia Giulia, il 22 e 29 aprile, coinvolge complessivamente poco più di un milione di elettori per eleggere i presidenti di Regione, ma potrebbe avere un peso importante nella formazione del governo nazionale.
Entrambe le regioni sono state amministrate negli ultimi cinque anni da presidenti Pd, che però hanno rinunciato a correre un secondo mandato. E questa volta il centrosinistra non sembra avere alcuna chance di vittoria, secondo i pochi sondaggi circolati.
Lo scenario è invece quello di una sfida a distanza tra Lega - sostenuta dal centrodestra - e Movimento Cinque Stelle, cioè i due partiti considerati i vincitori delle elezioni politiche del 4 marzo.
Per la Lega, in Friuli, si tratterebbe di governare la terza regione del Nord, dopo Lombardia e Veneto, riducendo ulteriormente il peso elettorale di Forza Italia. Per il M5s, invece, il Molise sarebbe la prima regione conquistata, grazie anche ai voti sottratti al centrosinistra.
M5s e Lega sono riusciti ad accordarsi per l'elezione dei presidenti di Camera e Senato e delle "commissioni speciali" dei due rami del Parlamento - quelle incaricate di esaminare i provvedimenti assunti dal governo uscente - ma il dialogo sul governo sembra al momento bloccato.
La Lega chiede che il M5s si allei con tutto il centrodestra, mentre il leader grillino Luigi Di Maio non vuole governare con Forza Italia.
DUE REGIONI LONTANE, ANCHE ECONOMICAMENTE
Secondo uno studio di Banca d'Italia il Friuli, regione autonoma, ha registrato nel 2017 un ulteriore rafforzamento dell'economia, grazie alla domanda interna ed estera, con un aumento dell'occupazione e del credito bancario.
In Friuli la Lega, che il 4 marzo è diventata il primo partito, ha ottenuto la candidatura a presidente dell'ex capogruppo della Camera Massimiliano Fedriga in cambio del sostegno a Forza Italia per la presidenza del Senato, andata poi a Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Secondo un sondaggio Demopolis della settimana scorsa Fedriga è nettamente in testa, vicino alla maggioranza assoluta, seguito dal candidato del centrosinistra e, a poca distanza, da quello del M5s.
Il Molise ha registrato nel 2017 un'espansione economica ancora moderata, rispetto al quadro nazionale, secondo Bankitalia. I consumi interni sono "poco vigorosi", l'occupazione è calata.
Qui il M5s, che alle politiche è risultato il primo partito, ha candidato Andrea Greco, un giovane funzionario politico del movimento, che si era già candidato senza successo nel 2013 a consigliere regionale.
Secondo un sondaggio di fine marzo, Greco è testa a testa con il candidato del centrodestra Donato Toma, un commercialista, già assessore in alcune giunte comunali molisane.
(Massimiliano Di Giorgio)