ROMA (Reuters) - Il segretario reggente del Pd Maurizio Martina ha chiesto oggi al M5s di porre fine alle "ambiguità" e di rinunciare alle trattative con la Lega come condizione per discutere di un eventuale accordo di governo.
"Ci confronteremo con il presidente (della Camera Roberto) Fico con spirito di leale collaborazione secondo il mandato conferitogli dal presidente Mattarella. Lo faremo con serietà e coerenza a partire da una questione fondamentale e prioritaria: la fine di ogni ambiguità e di trattative parallele con noi e con Lega e centrodestra", ha detto Martina in una nota.
Pochi minuti prima, in un post, il leader del M5s Luigi Di Maio aveva detto che il confronto con la Lega era finito per la mancata volontà di Matteo Salvini, che preferisce restare nell'alleanza di centrodestra, di andare al governo.
Fico oggi ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella il mandato di verificare l'esistenza di una eventuale maggioranza M5s-Pd.
Ma l'ala del Pd che fa riferimento all'ex segretario del Pd Matteo Renzi ha preventivamente escluso ogni possibilità di accordo.
"Non ci sono le condizioni minime per una maggioranza politica tra Cinque Stelle e Pd. Ascolteremo il presidente Fico con la dovuta attenzione, ma per noi le distanze sul programma restano molto marcate", ha detto in una nota il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci, notoriamente molto vicino all'ex segretario.
Un esponente Pd che è anche membro del governo Gentiloni, e che preferisce restare anonimo, ha però criticato la posizione dei renziani.
"Noi siamo per ragionare seriamente su un governo di cambiamento. Se il M5s dice che ha chiuso ogni porta con la Lega allora si può discutere", dice la fonte a Reuters.
"Quello che dobbiamo smettere di fare è il pappagallo sul trespolo che ripete sempre la stessa frase. Poi si vede se c'è la possibilità di un contratto di programma".