Investing.com - Con i traders di ritorno dal lungo weekend festivo questo martedì e dopo il deludente report sull’occupazione non agricola del mese di agosto pubblicato venerdì, gli investitori seguiranno con particolare attenzione gli ultimi eventi prima della decisione di politica monetaria della Federal Reserve (Fed) del 21 settembre, per capire se la banca centrale possa riprendere o meno a normalizzare la politica economica.
La creazione di 151.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso ha in un primo momento infranto le speranze di vedere un aumento dei tassi a settembre da parte della Fed.
Tuttavia, gli analisti ricordano ai traders che il dato di agosto viene di solito rivisto al rialzo e che la Fed tiene conto dell’andamento generale del mercato del lavoro.
Goldman Sachs (NYSE:GS), che prevede una probabilità del 55% che l’autorità monetaria USA possa intervenire a settembre, fa notare che il numero è ben al di sopra del livello di “pareggio” di meno di 100.000 unità al mese, il livello che secondo i funzionari della Fed indica una stasi del mercato del lavoro a medio termine.
“Le letture relative all’andamento a lungo termine come la media trimestrale (232.000 unità), la media semestrale (175.000 unità) e la media del 2016 (182.000 unità) sono tutte superiori”, spiega il capo economista di Goldman Jan Hatzius in una nota riportata da Zero Hedge.
Secondo Hatzius, il dato preliminare di agosto di solito tende a sorprendere negativamente ma viene alla fine rivisto al rialzo, con una media di 71.000 unità dal 2011.
Forse questo ragionamento è responsabile del fatto che, nonostante l’iniziale riduzione delle possibilità di un aumento dei tassi a settembre dopo il report sull’occupazione, le probabilità sono ora tornate a salire.
Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, esiste una possibilità del 27% di un aumento dei tassi a settembre. Le probabilità sono scese al 18% venerdì, dal 24% segnato prima della pubblicazione del report sull’occupazione.
Intanto, la possibilità di un aumento dei tassi a dicembre sale al 58,6%, dal 53,6% segnato prima del report.
Tuttavia, dal momento che i funzionari della Fed hanno ribadito più volte che la politica monetaria è strettamente legata ai dati, Investing.com ha compilato una lista dei principali eventi da seguire sul calendario economico che potrebbero influenzare la decisione della Fed in merito alla politica monetaria:
6 settembre: L’indice non manifatturiero dell’ISM per il mese di agosto darà un’indicazione dello stato di salute generale dell’attività del settore dei servizi e riveste una particolare importanza dopo i dati dell’ISM sull’attività del settore manifatturiero della scorsa settimana che hanno mostrato un’inattesa contrazione.
Il Presidente della Fed di San Francisco John Williams terrà un discorso sulle prospettive economiche, seguito da una sessione di domande e risposte. Sebbene Williams non sia un membro votante del FOMC quest’anno, di recente ha indicato che non è escluso un aumento dei tassi a settembre ed ha messo in guardia dai rischi costituiti dall’aspettare troppo prima di ritornare ad una normalizzazione della politica monetaria.
7 settembre: Il Presidente della Fed di Richmond Jeffrey Lacker e la Presidente della Fed di Kansas City Esther George testimonieranno durante un’udienza davanti alla sottocommissione alla Politica Monetaria e al Commercio della Commissione ai Servizi Finanziari del Senato.
Entrambi i presidenti sono noti per la loro posizione poco cauta ma i riflettori saranno puntati sulla George, membro votante del FOMC e l’unica ad aver votato contro la decisione di luglio, preferendo un aumento dei tassi di 25 punti base.
Sarà pubblicato inoltre il report JOLTS sulle posizioni lavorative aperte per il mese di luglio, che la Yellen ha definito uno dei suoi indicatori preferiti per valutare lo stato di salute del mercato del lavoro.
Atteso anche il Libro Beige, che darà indicazioni sulle attuali condizioni economiche nei 12 distretti della Fed.
8 settembre: I dati settimanali sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione forniranno maggiori informazioni sul mercato del lavoro USA.
9 settembre: Il Presidente della Fed di Boston Eric Rosengren, membro votante del FOMC, parlerà delle prospettive economiche.
Rosengren di recente ha affermato che la Fed potrebbe presto raggiungere gli obiettivi di inflazione ed occupazione ed ha suggerito che degli aumenti veloci nel tempo dei tassi potrebbero contenere i rischi futuri per l’economia.
12 settembre: Il Presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart terrà un discorso alla National Association for Business Economics (NABE). A metà agosto, Lockhart ha affermato che due aumenti dei tassi nel 2016 sono “possibili”.
Il Presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari parlerà ad un seminario. In un discorso all’inizio di agosto, Kashkari ha affermato che l’inflazione bassa consente agli Stati Uniti di mantenere i tassi bassi creando occupazione e sostenendo l’economia.
13 settembre: Comincia il periodo di silenzio stampa. I funzionari della Fed non hanno in programma apparizioni o interviste nella settimana precedente alla decisione di politica monetaria.
14 settembre: Saranno seguiti i dati sui prezzi all’importazione ed all’esportazione per il mese di agosto per valutarne gli effetti sull’inflazione.
15 settembre: I dati settimanali sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione forniranno maggiori indicazioni sul mercato del lavoro USA.
Sarà rilasciato l’indice dei prezzi alla produzione (IPP) per il mese di agosto, che misura la variazione del prezzo dei beni venduti dai manifatturieri ed è considerato un indicatore importante dell’indice dei prezzi al consumo (IPC).
I dati sulle vendite al dettaglio faranno chiarezza sulla forza dei consumatori americani, responsabili del 70% della crescita economica USA.
L’indice sulle aspettative delle imprese della Fed di Philadelphia relativo al mese di settembre fornirà indicazioni sullo stato del settore manifatturiero e la sua attività attuale e futura.
L’indice manifatturiero Empire State contribuirà a far valutare l’attività nella regione di New York ed è seguito dalla Fed per avere informazioni sull’inflazione.
I dati sulla produzione industriale del mese di agosto daranno indicazioni sulla produzione manifatturiera, mineraria e delle aziende.
16 settembre: Il dato sull’indice IPC per il mese di agosto sarà fondamentale per capire lo stato della stabilità dei prezzi. Una lettura positiva potrebbe spingere la Fed ad inasprire la politica monetaria per assicurarsi che l’inflazione resti vicina all’obiettivo del 2%.
I dati preliminari dell’Università del Michigan sul sentimento dei consumatori relativo al mese di settembre mostrerà la spesa degli americani e consentirà di valutare la forza dell’economia e l’eventuale impatto sull’inflazione.
20 settembre: Al via il vertice della Fed.
21 settembre: La Fed rilascerà la dichiarazione di politica monetaria e le ultime previsioni sull’inflazione e la crescita, oltre alle aspettative dei funzionari della banca circa l’andamento dei tassi di interesse.
Resta aggiornato sulle aspettative dei marcati sulle prossime decisioni di politica monetaria della Fed visitando il sito: http://it.investing.com/central-banks/fed-rate-monitor