MILANO (Reuters) - Dopo la doccia fredda della pandemia, le transazioni immobiliari dovrebbero tornare quest'anno ai livelli del 2019 o segnare tutt'al più una contrazione fino a -4%. Anche i prezzi sono visti quasi ai livelli pre-Covid (-1%).
E' la stima di Nomisma, che ha presentato oggi il suo secondo osservatorio sul mercato immobiliare italiano.
Il think tank invita comunque ad attendere gli sviluppi macroeconomici dei prossimi mesi per avere prova che il "sorprendente ottimismo" mostrato dagli italiani sia sostenibile.
Dopo la seconda ondata pandemica molte persone hanno manifestato l'esigenza di migliorare la propria condizione abitativa, spiega Nomisma, con 3,3 milioni di famiglie interessate a comprare casa entro i prossimi 12 mesi. "Se però si valuta il grado di concretezza e sostenibilità delle dichiarazioni di intenti - dice il rapporto - l'effettivo bacino di potenziali acquirenti si riduce a poco più di 800mila unità".
Per l'istituto bolognese c'è quindi bisogno di robuste dinamiche reali per far sì che l'esuberanza di oggi non si tramuti "in una bolla destinata a scoppiare".
Analizzando i dati del primo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2020 - quando iniziò il lockdown nazionale - le compravendite immobiliari segnano un incremento del 38,6% per le abitazioni e del 51,3% per i segmenti terziario e commerciale.
I tempi medi di assorbimento degli immobili in vendita sono pari a circa 5,7 mesi per le abitazioni, a 9,3 mesi per gli uffici e a 6,6 mesi per i negozi. Milano è il mercato che presenta, in tutti e tre i segmenti monitorati, i più bassi tempi di assorbimento.
A Milano si pratica anche lo sconto minore. Nella media delle 13 maggiori pizze italiane, nei primi sei mesi dell'anno lo sconto praticato rispetto al prezzo richiesto è pari al 12,9% per le abitazioni, al 15,4% per gli uffici e al 15,8% per i negozi.
(Claudia Cristoferi, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)