BRUXELLES (Reuters) - I ministri dell'Interno dell'Unione europea cercheranno stasera di ricomporre le divisioni sulla gestione di rifugiati e migranti, ma una proposta presentata dalla Slovacchia, presidente di turno Ue, ha già provocato la risposta irata dell'Italia.
L'accordo tra Ue e Turchia ha ridotto fortemente quest'anno il numero di migranti che giungono in Europa attraverso la Grecia, ma il numero di persone che cercano di attraversare il Mediterraneo dall'Africa per raggiungere le coste italiane continua a crescere, e a decine di migliaia sono bloccati in centri di detenzione in attesa di essere ricollocati negli stati membri dell'Unione.
Il piano che sarà presentato ufficialmente a cena dal ministro dell'Interno slovacco Robert Kalinak prevede che i paesi che non vogliono accogliere migranti possano dare in cambio soldi, o assumere un ruolo maggiore nel controllo delle frontiere oppure occuparsi della deportazione delle persone che non ottengono asilo nella Ue.
Il documento, visto da Reuters, dice anche che in un momento di "numero eccezionalmente alto di arrivi" gli Stati Ue dovrebbero concordare misure di emergenza, ma su "base volontaria".
Un diplomatico italiano ha subito bocciato il piano, definendolo "molto insoddisfacente". Altri diplomatici dicono che anche la Germania, che nel 2015 ha accolto oltre un milione di migranti, non è d'accordo.
La Slovacchia, la Polonia, l'Ungheria e la Repubblica Ceca si oppongono alla ricollocazione sul proprio territorio di rifugiati e migranti provenienti da Italia e Grecia, motivando il rifiuto con ragioni di sicurezza.
(Gabriela Baczynska)