ROMA (Reuters) - Sono in corso da questa mattina al Quirinale le consultazioni in vista della formazione di un nuovo esecutivo, mentre il M5s cerca alleati guardando sia a destra - a patto che la Lega 'molli' Silvio Berlusconi - sia a sinistra, con un Pd non più dominato da Matteo Renzi.
Il presidente Sergio Mattarella ha iniziato il suo giro di incontri questa mattina alle 10,30 ricevendo, come di consueto, prima i presidenti di Senato e Camera e poi il presidente emerito, Giorgio Napolitano.
Dalle 16 hanno cominciato a sfilare i partiti, ma quelli di maggior peso saranno ascoltati domani. Concluderà la tornata odierna, Fratelli d'Italia, formazione guidata da Giorgia Meloni che con Lega e Forza Italia costituisce il centrodestra.
In un post sul suo blog, Luigi Di Maio, leader dei 5 stelle primo partito nel Paese con circa il 32% dei voti, preso atto nuovamente che dalle urne non sono usciti risultati che consentano ad una singola forza politica, o a una singola coalizione, di governare da sola, chiede a Lega e Pd degli incontri al fine di "trovare una soluzione per uscire dal vicolo cieco in cui ci ha messo questa pessima legge elettorale".
Quello che propone Di Maio è "un contratto di governo come quello che viene sottoscritto dalle principali forze politiche in Germania dal 1961" e che consente anche a forze politiche alternative, o molto distanti tra loro, di trovare un'intesa esclusivamente sulla base di un programma condiviso.
"Proponiamo di scrivere insieme questo contratto di governo alla Lega o al Partito Democratico", scrive il leader grillino. Ma con due condizioni dirimenti: i leghisti si liberino dell'accordo con Silvio Berlusconi "un uomo che ha già avuto la possibilità di cambiare l’Italia e che non lo ha fatto"; i democratici abbandonino la linea di Matteo Renzi "che per fare un dispetto al MoVimento 5 Stelle vuole lavarsene le mani dei problemi del Paese".
Non tarda ad arrivare la risposta di Berlusconi che, in una breve nota emessa al termine di una riunione con i vertici del suo partito in vista della salita al Colle di domani, ribadisce "con forza l’unità della coalizione e l’indisponibilità per qualunque forma di dialogo o ipotesi di Governo con chi pone veti inaccettabili in una democrazia".
NUOVA TORNATA DI CONSULTAZIONI GIA' LA PROSSIMA SETTIMANA?
L'ex vice presidente della Camera Di Maio guarda però anche al Pd ed ha espresso apprezzamento per alcuni ministri dem del governo uscente come Marco Minniti, ministro dell'Interno, Dario Franceschini delle Attività culturali e Maurizio Martina, che oggi regge in via provvisoria il partito dopo le dimissioni di Renzi da segretario.
"Io mi rivolgo al Pd che in questo momento non ha più come segretario Matteo Renzi, ma Martina con cui abbiamo interloquito più volte in questi giorni", ha detto.
In questo quadro - e al netto di possibili incontri 5Stelle/Lega 5Stelle/Pd a latere delle consultazioni - bisognerà aspettare la giornata di domani, con i proncipali partiti a colloquio con Mattarella, per capire se una seconda tornata di colloqui al Quirinale "sarà già a metà della prossima settimana o più in là", riferisce una fonte del Colle.
Tra i colloqui tenuti oggi da Mattarella, da registrare la disponibilità di Leu - come affermato dal leader Piero Grasso al termine dell'incontro - ad aprire un dialogo "con le forze riformiste e progressiste" inclusi i 5 stelle, con l'esclusione netta del centrodestra.
"Siamo disponibili ad aprire un dialogo con forze che abbiano in programma temi per noi essenziali come un piano di investimenti per il lavoro, i diritti dei lavoratori, il rafforzamento di welfare e sanità, il diritto allo studio, la difesa dell'ambiente", ha detto l'ex presidente del Senato.
(Massimiliano Di Giorgio)
((scritto da Valentina Consiglio, redazione Roma, Reutersitaly@thomsonreuters.com, +3906 85224380, valentina.consiglio.reuters.com@reuters.net))
Per una panoramica su mercati e notizie in lingua italiana con quotazioni, grafici e dati, gli abbonati Eikon possono digitare nel Search Box di Eikon la parola “Pagina Italia” o “Panorama Italia”