Pd spaccato affronta direzione domani, no dei renziani a conta su Martina

Pubblicato 02.05.2018, 19:59
© Reuters. Matteo Renzi il giorno delle dimissioni come segretario del Pd dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo

di Massimiliano Di Giorgio

ROMA (Reuters) - Dopo che l'ex segretario del Pd Matteo Renzi ha fatto fallire la possibilità di una trattativa con il M5s per la formazione del governo, la direzione del partito di domani si prospetta come un momento di scontro interno, con un possibile voto di fiducia al segretario reggente, Maurizio Martina.

Lo riferiscono due membri della direzione, vicini all'ex ministro dell'Agricoltura.

Secondo una delle fonti, Martina potrebbe anche chiedere di fissare la data dell'assemblea nazionale, incaricata di avviare il congresso e le primarie del Pd.

L'ala che fa riferimento a Renzi ha fatto circolare oggi un documento stilato da Lorenzo Guerini e firmato da un centinaio di esponenti del partito tra i quali Renzi, in cui si dice che sarebbe "dannoso fare conte interne nella prossima direzione nazionale" e si ribadisce la contrarietà ad appoggiare un governo guidato dal leader M5s Luigi Di Maio o dal leghista Matteo Salvini.

I renziani insistono su "un lavoro comune, insieme a tutte le forze politiche, per riscrivere insieme le regole del nostro sistema politico-istituzionale", in sostanza un governo del presidente.

Stasera nella sua enews, l'ex premier ha ribadito la propria contrarietà a una alleanza governativa con i grillini: "Chi ci ha votato, lo ha fatto sulla base di una proposta radicalmente alternativa al Movimento Cinque Stelle".

"Non è possibile per noi votare la fiducia al Governo Di Maio. Lo pensa la stragrande maggioranza della nostra base, del nostro elettorato, dei nostri gruppi parlamentari", ha aggiunto.

Il M5s, dopo l'uscita di Renzi di domenica, ha bocciato la possibilità di avviare una trattativa con il Pd e ha ribadito il rifiuto a un accordo con il centrodestra, chiedendo elezioni anticipate a giugno.

Ma il Quirinale, che vorrebbe un governo per approvare la legge di Stabilità, ha escluso un voto a breve. [nL8N1S924R]

Una fonte renziana dice che l'ex segretario ha ancora il controllo della maggioranza della direzione, composta da oltre 200 membri.

"È un falso tema, quello del governo M5s-Pd. Invece un elemento di chiarezza interno nel Pd è fondamentale. Vediamo chi avrà la maggioranza e come voteranno i renziani su Martina", ha detto una delle fonti.

Secondo Roberto Giachetti, deputato Pd vicino a Renzi, "non è per niente scontato" che l'ex segretario abbia la maggioranza in direzione.

La riunione si terrà domani alle 15,30.

© Reuters. Matteo Renzi il giorno delle dimissioni come segretario del Pd dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo

Martina era il vice di Renzi fino alle elezioni del 4 marzo ma, al contrario dell'ex premier, avrebbe voluto provare a trattare con il M5s, pur ammettendo le "difficoltà e le differenze" sia con i grillini che interne al Pd.

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