LONDRA (Reuters) - L'uso di tre pesticidi del gruppo dei cosiddetti neonicotinoidi rappresenta un rischio per le api selvatiche e quelle mellifere: è la conclusione a cui è arrivata l'Efsa, l'agenzia europea per la sicurezza alimentare, confermando i timori che avevano già fatto scattare il divieto della Ue.
Il rapporto dell'agenzia, che comprende una revisione sistematica delle prove scientifiche pubblicate dalla valutazione già diffusa dall'Efsa nel 2013, è considerato un passaggio cruciale per capire se la moratoria europea sarà prolungata.
La nuova valutazione del rischio ha individuato variazioni dovute al tipo d'ape, all'esposizione e allo specifico pesticida, "ma nel complesso è confermato il rischio per i tre tipi di api oggetto delle nostre valutazioni", ha spiegato in una nota José Tarazona, responsabile dell’unità Pesticidi dell'Efsa.
La moratoria sull'uso dei neonicotinoidi -- prodotti da diverse aziende, come Bayer o Syngenta -- è iniziata nel 2014, dopo una serie di ricerche di laboratorio sui rischi potenziali per le api, il cui ruolo è fondamentale per l'impollinazione.
Secondo le aziende non c'era alcuna prova che i neonicotinoidi da soli provocassero la moria di api registrata negli ultimi anni a livello globale, ma che si trattava di un complesso di cause.
Due importanti studi sul campo in Europa e Canada pubblicati l'anno scorso hanno dato risultati misti. In alcuni casi riscontravano effetti negativi dei neonicotinoidi sulle api, in altri effetti positivi, secondo il contesto ambientale.
Il rapporto pubblicato oggi dall'Efsa esamina in dettaglio tre neonicotinoidi -- clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam -- e valuta l'esposizione delle api attraverso tre diversi canali: i residui nel polline e nel nettare d'api, la deriva della polvere durante la semina-applicazione dei semi trattati e il consumo di acqua.
Alcuni scenari, come quello in cui i pesticidi sono stati usati su colture in serra, presentano un basso rischio per le api, ha detto Tarazona a Reuters. Ma altri, come l'uso dei neonicotinoidi su colture in fioritura che attraggono le api, sono ad alto rischio.
Le scoperte dell'Efsa ora saranno a disposizione dei responsabili della gestione del rischio della Commissione Europea, che decideranno eventuali modifiche al divieto attuale.