Investing.com - L’euro oscilla vicino al minimo degli ultimi 14 mesi contro un dollaro più forte questo martedì, dal momento che continua a pesare la divergenza di opinioni in merito alla politica monetaria tra la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,2859, il minimo dal luglio 2013 per poi attestarsi a 1,2889.
Supporto a 1,2875 e resistenza intorno a 1,2925.
Nelle ultime settimane il dollaro è schizzato alle stelle tra le aspettative che la Federal Reserve possa annunciare presto l’aumento dei tassi in seguito ai dati economici che hanno mostrato un deciso miglioramento della ripresa negli Stati Uniti.
Venerdì il report sull’occupazione statunitense che ha rivelato un rallentamento del tasso di crescita occupazionale ad agosto ha brevemente interrotto i guadagni del dollaro, che ha ripreso poi a salire.
La Fed dovrebbe mettere fine al suo programma di acquisti di bond ad ottobre e dovrebbe iniziare ad aumentare i tassi di interesse intorno alla metà del 2015. Al contrario, la BCE sembra intenzionata a mantenere una politica monetaria allentata.
L’euro si è indebolito in seguito alla decisione inaspettata della Banca Centrale Europea di tagliare i tassi al minimo storico nella zona euro la scorsa settimana; la banca inoltre ha annunciato nuove misure per sostenere la ripresa precaria e supportare l’inflazione.
Il dollaro è stato spinto da uno studio della Fed di San Francisco pubblicato ieri in cui si legge che secondo i funzionari della banca centrale l’aumento dei tassi potrebbe avvenire prima di quanto si aspettano i mercati.
L’euro è stabile contro la sterlina, con il cambio EUR/GBP a 0,8004, non lontano dal massimo di tre mesi di 0,8036 segnato ieri.
La sterlina è andata sotto pressione dopo i risultati del nuovo sondaggio pubblicato oggi, secondo cui il consenso all’indipendenza scozzese sta guadagnando sempre più terreno in vista del referendum della prossima settimana.
L’incertezza sulla scelta di una valuta nell’eventuale Scozia indipendente nonché i timori per le ripercussioni sul debito nazionale britannico hanno spinto gli investitori ad abbandonare le posizioni sulla sterlina.
La sterlina ha trovato supporto dopo i dati di oggi che hanno mostrato che la produzione industriale britannica ha segnato l’aumento maggiore degli ultimi cinque mesi a luglio, segnalando una forte crescita nel terzo trimestre.
L’euro sale contro lo yen, con la coppia EUR/JPY su dello 0,11% a 136,83.
Lo yen è scambiato vicino al minimo di sei anni contro il dollaro, con il cambio USD/JPY in salita dello 0,16% a 106,18.