ROMA (Reuters) - L'ex segretario del Pd Matteo Renzi è tornato ieri in tv oltre un mese dopo le dimissioni per sbarrare la strada a qualsiasi apertura di dialogo con il M5s.
Le parole di Renzi, che si è dimesso dopo débacle elettorale del suo partito il 4 marzo scorso, hanno provocato l'ira del leader del M5s Luigi Di Maio, secondo cui i democratici "la pagheranno". Ma il grillino ha anche annunciato "novità" per oggi.
"Un incontro con Di Maio sì, magari in streaming... la fiducia a un governo M5s no", ha detto Renzi, ospite della trasmissione Rai "Che Tempo Che Fa". "Il Pd ha perso, io mi sono dimesso, sette italiani su 10 hanno votato per (il leader della Lega Matteo) Salvini o Di Maio. E' così. Tocca a loro governare. Noi non possiamo entrare dalla finestra dopo che gli italiani ci hanno fatto uscire dalla porta".
"Il governo lo deve fare chi ha vinto, se ne è capace", ha aggiunto l'ex premier, secondo cui l'unica possibile alternativa è un "governo del presidente" che potrebbe varare una riforma costituzionale ed elettorale, possibilmente a doppio turno.
L'uscita di Renzi, che ha anticipato di quattro giorni la riunione della direzione del Pd (dove l'ex segretario ha ancora la maggioranza), costringe ora il Quirinale a cercare un'altra soluzione, dopo il fallimento prima di una possibile intesa centrodestra-M5s e poi del dialogo tra grillini e democratici.
Il voto per le regionali in Friuli - dove lo spoglio delle schede comincia questa mattina - potrebbe intanto modificare i rapporti di forza nel centrodestra, con il sorpasso anche in quella regione della Lega su Forza Italia.
Salvini ha escluso più volte la possibilità di rompere l'alleanza di centrodestra, ma l'uscita di scena del Pd potrebbe riaprire i rapporti con il M5s.
Molto dipenderà anche dalle decisioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva concesso tempo almeno fino al 3 maggio a M5s-Pd per verificare una possibile intesa.