FIRENZE (Reuters) - Il processo di riforme deve essere completato sapendo prendere, come accaduto in passato, la strada difficile e giusta. Lo ha detto il vicedirettore generale della Banca d'Italia Luigi Federico Signorini, oggi a Firenze durante la presentazione del libro "Carlo Azeglio Ciampi, Scritti per la Nuova Antologia".
"Siamo usciti da una crisi economica devastante; ci troviamo a mezza strada in un percorso di riforme che ha già tanto cambiato, e tanto dovrà ancora cambiare, il funzionamento della nostra economia", ha detto Signorini.
"Siamo chiamati a far sentire di nuovo una voce chiara nel dialogo europeo, Carlo Azeglio Ciampi ci esorterebbe a dimostrare di saper fare come in passato: quando, posti di fronte alle alternative decisive, abbiamo scelto sempre la strada difficile e giusta", ha aggiunto.
Secondo il vicedirettore generale della Banca d'Italia, forse oggi non è possibile guardare lontano quanto invece servirebbe per risolvere il paradosso che "ingessa" la governance economica dell'Unione europea, ricostruendo il clima di fiducia tra Paesi e tra cittadini e istituzioni.
È lo squilibrio tra regole e azione discrezionale di governo, più che la carenza di rappresentatività democratica di cu talvolta si parla, la caratteritisca più insolita dell'assetto costituzionale europeo, dice Signorini. E' una situazione che nasce dalla riluttanza degli Stati membri a cedere sovranità, mentre sfugge il fatto che molto è già stato messo in comune.
"Per risolvere il paradosso occorrerebbe saper guardare lontano. Non sappiamo se oggi sia possibile; non sarà in ogni caso possibile senza ricreare un clima di fiducia tra paese e paese, tra cittadini e istituzioni europee, che negli ultimi
tempi è sembrato mancare", dice il vice dg di Bankitalia.